Interlive.it ha intervistato in esclusiva Frank Castaneda, numero dieci e capitano dello Sheriff prossimo avversario dell’Inter in Champions League
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Numero dieci, capitano e leader del sorprendente Sheriff prossimo avversario dell’Inter in Champions. Martedì a ‘San Siro’ e poi il 3 novembre a Tiraspol, Frank Castaneda sarà uno dei maggiori pericoli che dovrà affrontare la squadra di Simone Inzaghi. Una squadra obbligata a vincere la doppia sfida coi moldavi per tenere vive le speranze di qualificazione agli ottavi, visti i miseri due punti raccolti nei primi centottanta minuti della fase a gironi. In quello D, dove è in testa a punteggio pieno, a sorpresa ma con merito, proprio Castaneda e compagni, capaci di vincere anche in casa del Real Madrid.
“Espugnare il ‘Bernabeu’ è stata una cosa fantastica, un successo storico che rimarrà per sempre nella storia del club e di noi giocatori”, ha detto il capitano dello Sheriff nell’intervista rilasciata in esclusiva a Interlive.it.
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– Ora siete più convinti delle vostre forze e di accedere agli ottavi?
“Siamo sempre stati consapevoli della nostra forza, perché siamo tutti giocatori forti: meritiamo di essere dove siamo. Però fino ad ora in carriera non ci hanno dato la possibilità di esprimerci in palcoscenici importanti, ma sappiamo che dobbiamo e sopratutto possiamo migliorare nella qualità del gioco, subire meno tiri e avere più possesso palla rispetto alla partita di Madrid. Certo, crediamo di poterci qualificare agli ottavi: abbiamo 6 punti, siamo primi nel girone, ma dobbiamo lavorare ancor di più per ottenere quello che sarebbe un risultato storico”.
– Cosa temete di più dell’Inter?
“Sappiamo che l’Inter è una grande squadra, allenata molto bene da Simone Inzaghi e che sarà una partita difficilissima per noi. Dovremo essere molto attenti per tutta la partita, però senza avere timori o paura. Come non l’abbiamo avuti contro il Real Madrid”.
– Per te sarà la prima a San Siro: come te la immagini?
“Sara una grande emozione perché è lo stadio più bello d’Italia ed è un grande palcoscenico. Sarà un sogno giocare a San Siro così come lo è stato giocare al Bernabeu”.
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– Da capitano, cosa dirai ai tuoi compagni prima di scendere in campo? E cosa hai detto prima di giocare col Real?
“Credo che in partite così importanti, e in stadi così meravigliosi, non c’è bisogno di fare grandi discorsi motivazionali perché le motivazioni vengono da sole individualmente. Quello che dico sempre ai miei compagni è di goderci il momento, che ce lo siamo meritato, però mantenendo sempre questa mentalità e questo spirito vincente che è quello che ci ha portato fin qui sino ad oggi”.
– C’è un giocatore del presente, ma anche del passato e magari italiano, a cui ti ispiri?
“Sono diversi i giocatori italiani che in passato ho ammirato tanto: Francesco Totti, Andrea Pirlo… Attualmente mi piace molto Lorenzo Insigne: è davvero un grandissimo giocatore. Questi sono i ‘modelli’ che uno guarda sempre con attenzione per cercare di ‘rubare’ qualcosa per migliorare sempre”.
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