Inter, l’ex attaccante Julio Cruz si è concesso ai microfoni di Sky Sport per parlare del presente e del passato con vista sul derby di Milano
L’ex attaccante Julio Cruz, ha fatto una lunga intervista con Sky Sport. Queste le sue prime dichiarazioni: “Non avrei mai pensato che mio figlio sarebbe diventato calciatore dove sono cresciuto io, al Banfield“. Gli hanno chiesto se potrebbe venire a giocare in Italia, magari nel Bologna e ha spiegato: “Si parla anche di Olanda, River Plate… In tanti hanno chiesto informazioni, ma non ci sono notizie“. Gli hanno domandato di descriverne le caratteristiche e lui ha detto: “Fisicamente è simile a me, per non dire uguale. Ha più tecnica di me quando avevo la sua età, lavora tanto. Mi fa piacere perché fino a 3 anni fa andava all’università, poi ha chiesto di fare un provino e la vita gli ha regalato questo momento bello come giocatore“. Dopo aver esordito parlando del suo figliolo, si passa a parlare del derby di Milano e dei suoi trascorsi in nerazzurro con ben 4 reti segnate ai ‘cugini’ e lui ha ricordato: “Tutti quelli che ho segnato sono stati speciali. Quello più bello è quello che ho segnato uscendo dalla panchina nel 2007, il pareggio dopo 11 secondi dopo il gol di Ronaldo. Vincemmo con un gol di Ibra, fu una partita speciale. Eravamo tutti felici per quella rimonta“. Gli hanno fatto notare che oggi, con la regola dei 5 cambi, sarebbe stato ancora più utilizzato e lui ha confermato dicendo: “Ieri parlavo di questa cosa, io ho vissuto la mia carriera con tanti giocatori importanti: in Nazionale c’erano Crespo, Caniggia, Batistuta. Stessa cosa all’Inter: ci giocavamo due posti con Ibra, Martins, Vieri, Recoba e Adriano. Io cercavo di dare tutto quando venivo chiamato in causa, ed è andata bene. All’Inter c’erano giocatori importanti anche in altri ruoli, così come nel Milan che aveva Kakà, Sheva… Ho vissuto un calcio bellissimo, ne parlavo qualche tempo fa con Paolo Maldini, grande capitano e persona che considero un amico”. Gli hanno domandato un parere su Dzeko e lui ha risposto: “Mi piace. Io mi sono adattato al calcio moderno, Guidolin mi diceva che i centravanti cambiano col tempo perché devono giocare con la squadra. All’Inter ho sempre dovuto adattarmi”.
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Naturalmente dopo Dzeko, gli hanno chiesto anche un’opinione su Ibra e sul loro rapporto e lui ha spiegato: “Ci siamo divertiti, abbiamo vinto uno scudetto giocando in coppia. Tutti dicevano che eravamo incompatibili ma quell’anno segnammo tantissimi gol. Non ricordo perché prese la maglia numero 8, ma non mi ha mai chiesto la 9″. Infine, gli hanno domandato se immaginava di vederlo ancora in campo a 40 anni e lui ha risposto: “Dico la verità: no. Gli faccio i complimenti perché non è facile. Mi fa piacere che stia facendo bene perché è un ragazzo perbene, un grandissimo giocatore. Poi ha vissuto in un periodo in cui ci sono stati Ronaldo e Messi, per quello non ha mai vinto il Pallone d’Oro“.