I tecnici di Milan e Inter si affrontano in anticipo a tavolino per studiare le strategie più efficaci con cui sorprendere l’avversaria
Il Milan è chiamato a difendere una striscia positiva di 7 vittorie consecutive in 11 partite giocate in Serie A (di cui un solo pareggio e nessuna sconfitta), nonché il primato in classifica a pari punti col Napoli di Sarri. L’Inter, dal canto suo, è costretta a strappare un risultato utile per non allungare il distacco dalle teste di serie a 10 punti per la frenetica corsa allo scudetto.
L’ultimo confronto diretto occorso lo scorso 21 febbraio 2021 e terminato sul punteggio di 3-0 in favore dei nerazzurri può gettare le basi per l’analisi del match di domani. Pioli e Inzaghi sono chiamati alle armi, ciascuno per costruire la propria strategia. Nonostante il cambio di panchina, le fondamenta dell’Inter non sono cambiate: stesso modulo del 3-5-2 con la propensione di costruire la manovra dal basso per diramarla ai centrocampisti, vedi Brozovic puro regista mobile, che possano imbastire la giusta occasione offensiva verso Dzeko che si abbassa maggiormente rispetto all’ex Lukaku. Il Milan non deve dunque lasciare il pallino del gioco nei piedi avversari ma schermare la trequarti in via preventiva. Che sia Brahim Diaz o Krunic, bisogna arginare lo spazio vitale dell’avversario.
LEGGI ANCHE >>> Calciomercato Inter, 50 milioni più Morata | Affare clamoroso
LEGGI ANCHE >>> Milan-Inter, le ultime di formazione: Calhanoglu più di Vidal
Milan-Inter, agli attacchi l’ultima sentenza
Saranno infine proprio gli attacchi delle rispettive squadre a darsi battaglia, con Ibrahimovic che non soffre dell’età anagrafica ma trasforma intelligentemente la sua esperienza in un inesauribile e prezioso vantaggio. Al pari di Dzeko può sfruttare i centimetri per guadagnare un po’ di spazio in più e spianare la strada per le incursioni dei compagni di squadra più rapidi. A contenerli ci sono però le difese, rocciose e attente.