Quest’Inter non riesce ad essere sufficientemente incisiva negli scontri diretti in campionato, non tanto meglio lo scorso anno. Inzaghi vuole la svolta
L’errore di Lautaro Martinez su calcio di rigore contro il Milan è costato non soltanto l’allungo del digiuno personale senza reti ma ha lasciato anche l’amaro in bocca per l’ennesima occasione di squadra sprecata. Si era già visto in Champions League nelle prime uscite, c’è la conferma anche in Serie A: con le grandi l’Inter fatica a trovare il guizzo vincente da almeno un paio d’anni.
Dal reparto difensivo arrivano conferme sulla solidità dei singoli che insieme formano un muro, nella mediana non manca l’apporto del Calhanoglu decisivo che oblitera un pesante biglietto contro la sua ex squadra in una serata a bassi regimi per il solito motorino Barella, in attacco c’è la solita grande opera di sacrificio di Dzeko ma non si vede minimamente Lautaro. Alla dodicesima uscita stagionale l’Inter vede pareggi contro Milan, Juventus e Atalanta ed una sconfitta contro la Lazio. Si attende il Napoli a San Siro per ribaltare il trend negativo negli scontri diretti ed accorciare proprio sulla prima classificata. Sembra questa una condizione che i nerazzurri faticano a scrollarsi di dosso. Anche lo scorso anno, infatti, sotto la guida Conte nelle prime dodici uscite sono stati chiusi pareggi con Lazio e Atalanta ed una sconfitta contro il Milan.
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Inter in difficoltà con le grandi, un solo grande rimpianto per Inzaghi
Che i nerazzurri abbiano del potenziale da sfruttare è fuori discussione, anche quando non si esprimono al meglio. Ciò che manca alla formazione di Inzaghi, ciò che lo stesso tecnico ha voluto più volte sottolineare nel corso delle conferenze stampa prepartita, è il killer instinct. Quella fame insaziabile di gol, la freddezza giusta che trasformi una ghiotta occasione in una rete concreta. Del resto è solo segnando che si vincono le partite. Il tecnico spera anche in un recupero di Lautaro Martinez alla sua forma migliore, perché Dzeko non può fare tutto da solo. Insomma, serve una svolta e questa è la chiave.