Dal derby col Milan al calciomercato di gennaio passando per il futuro dell’Inter, ecco le dichiarazioni dell’Ad nerazzurro Beppe Marotta
“Il derby di ieri è stato un bellissimo spot per il calcio italiano. Il rammarico rimane perché abbiamo tentato di ottenere i tre punti e non ci siamo riusciti, merito anche dell’avversario”. Pensieri e parole a ‘Radio Anch’io lo Sport’ di Beppe Marotta all’indomani della stracittadina col Milan finita col punteggio di 1-1.
LEGGI ANCHE >>> Inzaghi mastica amaro: “Meritavamo di più”. Poi fa il punto sugli infortunati
Marotta: “Dobbiamo essere più concreti. Non credo che faremo cambiamenti a gennaio, il futuro dell’Inter è con Suning”
DISTACCO DALLA VETTA – “Siamo in una fase interlocutoria del campionato – ha aggiunto l’Ad dell’Inter a proposito del distacco di 7 punti dalle capoliste Milan e Napoli – Siamo la squadra che ha giocato sette partite fuori casa e cinque in casa contro le altre che ne hanno giocate sei. Sono piccoli dettagli, per questo è meglio aspettare la fine del girone. L’Inter deve sicuramente onorare il titolo di Campione in carica. Problema scontri diretti? Il problema c’è, dobbiamo migliorare. Le partite contro Lazio, Juventus e Milan ci dicono che bisogna essere più concreti”.
NUOVO STADIO – “Della questione se ne occupa Antonello, ma posso dire che col Comune di Milano c’è unione di intenti. Auspico si possa partire quanto prima, perché lo stadio è un asset importante per le società”.
REGOLAMENTO E VAR – “Spessissimo risulta tutto un po’ ambiguo. La velocità del calcio è cambiata e il regolamento si adegua, anche se viene formato da un organo come l’IFAB. Sono stato fin dall’inizio favorevole al Var, che però non debella tutti gli errori”.
MERCATO DI GENNAIO – “L’attuale rosa sta rispondendo alle aspettative, siamo omogenei nei reparti e per questo non credo che faremo cambiamenti a gennaio. Monitoriamo comunque il mercato in ottica futura”.
FUTURO INTER – “Il futuro del club sarà senz’altro con Suning. Voglio proseguire in un modello più sostenibile rispetto a quello di prima. Resta l’ambizione, senza però dissipare illusioni”.