L’attaccante del Benfica piace all’Inter che deve affrontare un club inglese pronto a coprire la clausola rescissoria con un enorme investimento
Darwin Nunez è l’ennesimo prodotto del vivaio sudamericano, precisamente uruguaiano, che infiamma i terreni di gioco d’Europa. Le sue prestazioni di rilievo con il Benfica non solo nel campionato portoghese ma anche in Champions League hanno attirato le attenzioni di diverse pretendenti. Unico grande ostacolo l’imponente clausola da 150 milioni di euro.
Si possono difatti contare sulle dita di una mano i club che potrebbero permettersi di spendere una cifra simile in una sola sessione di mercato, ancor meno per un solo calciatore. Tra questi c’è il Newcastle, fresco di acquisizione dalla cordata araba che ha promesso un fiume di investimenti per risollevare le tristi sorti del club – attualmente destinato alla relegazione in Championship – e puntare sulla permanenza in Premier League anche per il prossimo anno. Nunez, al pagamento della clausola, potrebbe diventare una preziosa risorsa da sfruttare. In questa frenetica e difficile caccia all’uomo, Inter e Atletico Madrid – precedentemente accostate all’attaccante – non possono che osservare e prendere appunti. Il club spagnolo, tuttavia, non vuole darsi per vinto ed ha mobilitato le proprie pedine per affrontare con il suo agente un primo dialogo conoscitivo.
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Calciomercato Inter, Nunez irraggiungibile col Newcastle di mezzo
Il pagamento della clausola rescissoria da 150 milioni di euro per il cartellino di Nunez non sarebbe un grosso problema per il Newcastle ma è inverosimile che la trattativa possa prendere questa piega per la sessione di mercato di gennaio. C’è una più concreta probabilità che invece si sviluppi positivamente al termine della stagione, nel pieno del mercato estivo. Sempre che, come già anticipato, il club inglese riesca nell’impresa di scacciare le ombre della retrocessione che avanza minacciosa. Condizione necessaria e sufficiente, insomma. In entrambe le circostanze la strada è nettamente in salita per l’Inter, ancora carente di una propria identità e solidità economica.