Champions: Inter-Liverpool non al ‘Meazza’? Ecco la motivazione

Una notizia che sta circolando nelle ultime ore e che potrebbe quantomeno cambiare le cose per quanto riguarda il match tra Inter e Liverpool

Un mese circa e poi sarà di nuovo Champions League, ma nelle ultime ore è giunta una notizia che sta facendo discutere e che riguarda proprio l’andata degli ottavi di finale tra Inter e Liverpool in programma il prossimo 16 febbraio.

LEGGI ANCHE >>> Calciomercato Inter, colpo a zero dal Psg | Nome clamoroso

Sorteggio Champions League, ecco l'avversaria dell'Inter agli ottavi
Champions League ©LaPresse

Ebbene sì, dopo ben dieci lunghi anni l’Inter torna a raggiungere gli ottavi di Champions. Simone Inzaghi e la sua squadra sono riusciti a strappare il pass per la fase eliminatoria, cosa che non accadeva dalla stagione 2011-2012. L’avversario sarà tostissimo, visto che parliamo del Liverpool, con la gara d’andata fissata al ‘Meazza’ il 16 febbraio.

Stando al ‘Daily Mail’, però, la UEFA starebbe pensando di far disputare in campo neutro proprio Inter-Liverpool, oltre a Lille-Chelsea dato che le nuove regole sull’obbligo della vaccinazione per quanto riguarda i giocatori professionisti (che presto verranno disposte dai governi di Francia e Italia) non sono ben viste dalla UEFA. Proprio per questa motivazione, i giocatori non vaccinati di Chelsea e Liverpool non potrebbero disputare gare sui campi da calcio di Francia e d’Italia e pertanto l’idea è quella di adottare un campo neutro per le prossime gare.

Torna l’incubo Covid anche nel calcio: Inter-Liverpool in campo neutro

Inzaghi © LaPresse

Negli ultimi giorni sono tanti i casi Covid che si sono manifestati sia in Inghilterra, ma soprattutto in Italia, dal momento che i dati parlano di ben 54 casi accertati in Serie A. Situazione simile anche in Inghilterra, dal momento che sono state parecchie le partite rinviate in Premier League nell’ultimo mese. Proprio per tale ragione si sta pensando a un obbligo di vaccinazione per tutti i calciatori professionisti, in modo da tenere la situazione sotto controllo. Motivo in più per il quale questa sorta di ‘passaporto Covid’ potrebbe avere un impatto diverso sulla disponibilità da parte di alcuni giocatori di Premier League (con un tasso di vaccinazione inferiore rispetto ad altri campionati) e fermo restando che per far disputare una gara occorrono come minimo 13 giocatori disponibili.

Paolo Scelzi

Gestione cookie