Flessione nel rendimento di Dzeko, troppo tempo a digiuno

Il bosniaco ha segnato una sola rete nelle ultime dodici di campionato, troppo per un centravanti dal grande peso offensivo

Il trasferimento di Edin Dzeko dalla Roma all’Inter era stato preso un po’ con le pinze, nessuno avrebbe mai immaginato che potesse essere tanto determinante nel corso delle prime giornate di campionato da segnare 7 reti ed inserirsi immediatamente nella speciale classifica dei bomber.

Edin Dzeko ©Getty Images

È stato soddisfacente ricredersi, ma l’entusiasmo è man mano andato scemando come se qualche meccanismo in lui si fosse improvvisamente arrestato e non abbia più ripreso a funzionare. Nel corso degli ultimi due mesi e mezzo, nonostante le dodici presenze spesso conteggiate dal primo minuto inclusa quella di ieri contro l’Atalanta, ha segnato un solo gol contro la sua ex squadra lo scorso 4 dicembre. Troppo poco, quasi niente, per un centravanti della sua esperienza che aveva lasciato così ben sperare.

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Due possibili ragioni del calo, Dzeko chiamato a fare di più ma serve supporto

Edin Dzeko ©LaPresse

Le ragioni di questa flessione di rendimento andrebbero ricercate in un calo della condizione fisica e mentale, comprensibile vista la mole di impegni concentratisi in una ristrettissima fascia temporale (e buona parte di questi devono ancora venire), oppure in una mancanza di interconnessione con le risorse di cui dispone alle sue spalle che fungono da propulsori delle sue manovre. Per ovviare a questo problema Dzeko si è messo in proprio, muovendosi  non di rado a serpentina tra i difensori avversari e perdendo spesso il pallone perché lungi dalle sue caratteristiche tecniche. Qualche aiuto in più farebbe comodo al risveglio di una risorsa importante.

 

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