Inter, Gianfelice Facchetti ha dato la sua opinione sulla vittoria della squadra di Simone Inzaghi contro la Salernitana e un consiglio alla Lega Calcio
Il figlio dell’indimenticabile Giacinto Facchetti, Gianfelice, è stato intervistato da Leggo per parlare della gara vinta dalla formazione di Simone Inzaghi contro la Salernitana per 5-0. Queste le sue prime dichiarazioni: “Cinque a zero come all’andata, arrivederci a tutti ma nel frattempo noi nerazzurri tifiamo con prudenza!”. Poi ha spiegato: “Significa non esaltarsi, né cadere nel tranello del pessimismo alla prima difficoltà. Un virus che tocca purtroppo anche chi sta, a suo dire, per la nostra squadra o, peggio ancora, ne scrive da qualche parte in rete o sulla carta. Bravi ragazzi! Era questa la risposta che serviva per spegnere il brusio dell’ultimo mese, scrivendo INTER in testa alla classifica anche solo per ventiquattro ore: per adesso può bastare per convincersi che siamo vivi e continueremo a lottare. Mi ostinavo a vedere segnali positivi nel derby fiacco di coppa Italia e, contro la Salernitana, ho ritrovato unità e gambe, la squadra che ricordavo. I primi minuti appartengono a quella che speriamo sia stata una parentesi alle spalle, chiusa una volta per tutte con la traversa di Lautaro. Poi è ritornata l’Inter, con corsa ed entusiasmo, col piacere di giocare e fare gol. Ed eccone uno, due, tre e via così, riportando gli attaccanti al centro del villaggio nerazzurro, manita a una squadra tutt’altro che rassegnata e pronti per il rush finale. Non dubito che una spinta in più sia arrivata dalla presenza sul prato di San Siro di alcuni colossi della nostra storia: Materazzi, Pagliuca, Eto’o, Sneijder. Sopra tutti, il più bauscia tra i bauscia, l’avvocato Peppino Prisco, una delle nostre bandiere più care. Non potendo presenziare, dal canto mio ho lasciato il mio posto ad Angelo, un amico conosciuto tanti anni fa quando svolgeva gratuitamente lavoro allo stadio nel tempo libero. Il gioco di squadra ha pagato, il resto si vedrà. Un pensiero lo voglio dedicare alla Salernitana, sperando possa salvarsi. La allena un allenatore speciale come Davide Nicola, ci gioca Obi Joel ex nerazzurro e mio allievo di teatro ai tempi della ragioneria. Soprattutto, ha Walter Sabatini come direttore sportivo, uomo di calcio come pochi in Italia, profilo perfetto per la presidenza della Lega Calcio al posto di tanti nomi che circolano e che col gioco del pallone non hanno nulla a che fare. Cambierebbe il vento!“.
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