Inter, lunga intervista all’ex portiere Tommaso Berni che ha dato il suo parere su Inzaghi e Handanovic
L’ex portiere dell’Inter Tommaso Berni, anche se ha collezionato pochissime presenze nei suoi anni di militanza nel club nerazzurro, è stato intervistato da Gazzetta.it. Queste le sue prime dichiarazioni: “Torino-Inter sarà una gara tosta per entrambe”. Poi ha dato un parere su Simone Inzaghi del quale ha detto: “Appena si è cominciato a parlare di una separazione fra l’Inter e Conte, ho subito pensato che Simone fosse l’erede ideale di Antonio. Quando giocava nella Lazio era un pilastro dello spogliatoio, ci faceva ridere nei momenti di tensione e, quando c’era qualche problema da risolvere, aveva sempre le parole giuste per provare ad aggiustare le cose. Inzaghi è un grande gestore del gruppo, basta guardare le partite dell’Inter per capire che la squadra si fida e lo segue con attenzione. Da sempre, poi, è un malato di pallone: conosce tutti i giocatori, le loro caratteristiche, ha una passione maniacale per questo sport. Dal punto di vista tattico, Inzaghi usa lo stesso modulo di Conte e questo ha permesso di non buttare via l’ottimo lavoro svolto in passato. Anche i numeri parlano per lui: l’avventura con la Lazio è stata convincente, meritava una grande occasione. E, alla fine, si è dimostrato all’altezza dell’Inter“. Da un portiere ad un altro, l’ex estremo difensore ha dato anche un’opinione sul collega Samir Handanovic e sulla scelta per la prossima stagione tra lui e Onana e ha dichiarato: “No. Handa vive da inizio anno quello che Lautaro ha passato nell’ultimo mese. Ha fatto alcuni errori, poi gliene hanno dette di tutti i colori. Dopo tanti anni trascorsi tra i pali, ho una lettura delle dinamiche diversa rispetto a quella di tifosi e appassionati. Spesso Handanovic è stato incolpato per non aver parato palloni che erano davvero imprendibili. A fine stagione, basterà fare due conti per scoprire quanti punti, anche quest’anno, avrà regalato ai suoi. Una volta arrivato Onana, credo che ci sarà una sana concorrenza tra i due: Samir sta ancora bene fisicamente, non ha mai avuto infortuni gravi, dirà ancora la sua e continuerà a lottare per una maglia da titolare. Giusto così: se l’Inter vuole crescere, deve avere due portieri forti. Come succede in tutti i top club”.
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