Focus sullo stato di salute delle due compagini che si affronteranno questa domenica in un importante derby d’Italia in chiave Scudetto
Nelle ultime settimane, complice la sosta di campionato in favore degli impegni delle Nazionali, non si è fatto altro che prepararsi mentalmente alla sfida d’importanza strategica in chiave Scudetto tra Juventus ed Inter.
Non sarà quindi un derby d’Italia qualunque né per Allegri né per Inzaghi, considerata la posta in gioco. I tristellati bianconeri, da un lato, possono contare su uno stato di forma eccellente in continua crescita a partire dalla seconda metà di stagione. L’innesto di forze fresche nel corso della sessione invernale di calciomercato come il centravanti Dusan Vlahovic, più volte etichettato come uno degli astri nascenti del calcio europeo, hanno garantito il raggiungimento di ben 16 risultati utili consecutivi. L’evoluzione ha permesso di balzare dalla undicesima alla quarta posizione in classifica ed ora tenteranno il sorpasso. Al contrario, i Campioni d’Italia uscenti si sono persi per strada. Per i superstiziosi, la partita non disputata contro il Bologna avrebbe sancito il primo passo verso la repentina involuzione. Come noto tuttavia, le cause sono state imputate non soltanto alle condizioni fisiche precarie di diversi calciatori – apparsi stanchi e svogliati dopo l’accumularsi dei tanti impegni – ma anche alle scelte tattiche dello stesso tecnico piacentino. Qualche sostituzione oculata ed un turnover ragionato avrebbero probabilmente potuto evitare le sconfitte con Milan e Sassuolo così come aver fatto maturare i pareggi contro Genoa e Torino.
Juventus-Inter, i nerazzurri non cedono il primato di miglior attacco
Accantonato il discorso sugli stati di forma delle due rivali, l’Inter detiene ancora dalla sua parte lo scettro del miglior attacco del campionato con 62 reti all’attivo. Finora ha dimostrato di saper tenere testa anche alle offensive avversarie con una difesa solida (24 reti subite). La Juventus, sotto questi due aspetti, deve ancora trovare un suo equilibrio: tra le prime sette in classifica è quella ad aver segnato meno (47), ma è ugualmente al terzo posto come miglior difesa (26).