Prosegue il racconto di Interlive sui presidenti della nostra beneamata squadra. Come vi avevamo raccontato, Angelo Moratti decise di cedere la sua ‘creatura’ ad Ivanoe Fraizzoli nel maggio del 1968. Il nuovo presidente era già inserito nella società Inter come dirigente dal 1960 e dal 1941, quando venne a mancare il suo amato papà Leonardo, aveva ereditato la Manifattura Fraizzoli.
Sotto la sua guida la squadra milanese ebbe alti e bassi, con campionati molto deludenti, il punto più basso nella stagione 1974/75 con un ignobile 9° posto, mentre forse il momento più bello nelle due stagioni 1970/71 con lo scudetto vinto in rimonta sul Milan e l’anno successivo con la finale dei Coppa dei Campioni persa 2-0 contro l’Ajax, ma quel fallaccio su Giubertoni che costrinse il gigante nerazzurro ad uscire sostituito da Bertini nel primo tempo, cambiò completamente l’esito di quell’incontro.
Sicuramente la formazione olandese del grande Johan Cruijff era fortissima, ma fino a che era stato in campo il calciatore, Bordon non dovette compiere grandi interventi, con la sua uscita e l’ingresso tra l’altro di un mediano, il fuoriclasse dei Paesi Bassi fece la differenza e con una doppietta regalò ai ‘Lancieri’ la coppa dalle grandi orecchie.
In ogni caso, a parte la pessima stagione 1974/75, sotto la presidenza del gentiluomo Fraizzoli, la squadra nerazzurra raggiunse sempre la qualificazione alla coppa Uefa senza contare, oltre al secondo scudetto vinto nella stagione 1979/80, anche le due coppe Italia, una nel 1978 nella finale contro il Napoli vinta per 2-1 in rimonta, con i partenopei che passano in vantaggio dopo pochi minuti con Restelli pareggio di Altobelli e poi, quando ormai i supplementari sembravano inevitabili, a 3 minuti dalla fine dell’incontro il libero Graziano Bini trovò la rete vincente.
Erano esattamente 40 anni che la squadra meneghina non vinceva la coppa nazionale. Quattro anni dopo avrebbe vinto la terza, la seconda per il presidente, questa volta nella doppia sida con il Torino, vittoria per 1-0 al Meazza grazie al gol di Altobelli, che poi segnò anche nella gara di ritorno che terminò 1-1, granata in vantaggio con Cuttone. Ci sono diversi aneddoti da raccontare sul rapporto tra il presidente e i suoi giocatori, uno riguardava le medagliette che regalava dopo qualche bella prestazione della squadra e l’altro sul calciomercato.
Impossibile non parlare della famosa telefonata, in cui informava il bomber Roberto Boninsegna che lo avrebbe ceduto alla Juventus in cambio di Pietro Anastasi. Nonostante la secca risposta dell’attaccante dell’Inter: “Alla Juventus ci vada lei”, il calciatore finì a Torino e Anastasi arrivò a Milano. Alla fine andò bene a ‘Bonimba’ che con i bianconeri vinse due scudetti una coppa Uefa e una coppa Italia, mentre Anastasi si consolò con la Coppa Italia vinta nel 1978.
L’altro aneddoto riguarda proprio l’estate del 1978, dopo aver ceduto due anni prima Roberto Boninsegna, si voleva cedere un’altra bandiera nerazzurra come Gabriele Oriali all’Ascoli, ma questa volta la volontà del giocatore di rimanere ebbe la meglio. Dopo quasi 14 anni di presidenza, il 18 gennaio 1984 Ivanoe Fraizzoli decise di cedere la società ad Ernesto Pellegrini, il re delle mense, come qualcuno amava definirlo, ma questa è un’altra storia che vi racconteremo la prossima volta.
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