La dirigenza dell’Inter da tempo lavora sulle strategie in vista della prossima stagione. Priorità anche alla difesa dove Bremer è l’obiettivo numero uno. Chi è però il più sacrificabile tra i titolari?
L’Inter è concentratissima sul presente che si chiama ‘corsa scudetto’, ma è anche ampiamente proiettata sul futuro con la dirigenza impegnata per porre le giuste basi in vista del prossimo anno. Marotta e soci sono al lavoro da tempo su diverse situazioni tra rinnovi e possibili nuovi innesti. Particolare riferimento anche alla difesa dove il primissimo della lista è senza alcun dubbio Gleison Bremer, possente centrale brasiliano del Torino che in queste ultime annate ha messo in scena una crescita impressionante.
Il centrale verdeoro piace da tempo alla società meneghina che vorrebbe mettergli in mano le chiavi della difesa del futuro, anche se andrà fatta una riflessione sul futuro di chi al contrario è già presente in rosa. Il trio composto da Skriniar, de Vrij e Bastoni ha caratterizzato in positivo le ultime annate dell’Inter ma con il possibile innesto di un nuovo difensore di alto profilo risulta inevitabile pensare anche a chi potrebbe o dovrebbe cedere il posto da titolare.
L’Inter punta Bremer ma chi è il più sacrificabile tra i titolari? Da de Vrij a Skriniar e Bastoni
Tre situazioni differenti quelle di Skriniar, de Vrij e Bastoni sia dal punto di vista dell’età, con annessi acciacchi, che del mercato che orbita intorno a loro. Il meno sacrificabile da un punto di vista tecnico e futuribile è senza dubbio il centrale mancino classe 1999 che ha il contratto più lungo, scadenza 2024, e soprattutto margini di crescita superiori. Bastoni infatti è un mix di qualità e quantità sia per il presente che per il futuro con tanta esperienza già nel proprio bagaglio. Una situazione che lo rende anche il più appetibile a livello internazionale sul mercato, con cifre più elevate per un suo addio.
Altro tassello fondamentale è Milan Skriniar, forte fisicamente e capace grazie ad un enorme sacrificio di adattarsi negli anni nella difesa a tre, divenendo interprete magistrale capace in emergenza anche di adattarsi da tassello centrale della retroguardia come accaduto in assenza di de Vrij. L’Inter punta al rinnovo dello slovacco che per esperienza ed età è anche nel pieno della maturità calcistica.
Vive invece un’annata meno brillante del solito Stefan de Vrij che ha compiuto già 30 anni e col contratto in scadenza 2023 senza rinnovi all’orizzonte appare il più sacrificabile della retroguardia. L’olandese ha anche incassato più infortuni del solito, contribuendo a far abbassare l’appeal generale su di lui. Rispetto ai colleghi non ha ulteriori margini di crescita e potrebbe essere l’ultima chance di monetizzare un suo addio che peraltro frutterebbe una plusvalenza essendo arrivato a costo zero.