Inter, prosegue il racconto dei presidenti della squadra milanese: questa volta tocca a Ernesto Pellegrini
Dopo la presidenza di Ivanoe Fraizzoli, che dal 1968 al gennaio 1984 ha comunque regalato al popolo nerazzurro due scudetti e due coppe Italia, una nuova figura si presenta ai supporters nerazzurri e come primo regalo per la stagione successiva acquista la stella e attaccante del Bayern Monaco Karl Heinz Rummenigge. Ma iniziamo dal principio questo nuovo capitolo riguardante il 17esimo presidente dell‘Internazionale Football Club. Il futuro dirigente della società calcistica meneghina, è nato a Milano il 14 dicembre 1940 e dopo essersi diplomato in ragioneria, inizia a lavorare come contabile poi prosegue la sua scalata e nel 1965, fonda l’Organizzazione Mense Pellegrini. Nel gennaio del 1984 acquista il club nerazzurro da Ivanoe Fraizzoli per circa 10 miliardi e ne spende 12 o 13, per regalare al popolo nerazzurro il campione tedesco. Nonostante una coppia di attaccanti ben assortita come Altobelli e Rummenigge, una difesa e un portiere di grandissimo valore come Walter Zenga, la squadra pur rimanendo sempre al vertice va solo vicino all’obiettivo finale con le semifinali in coppa Uefa con il Real Madrid, autentico spauracchio per la squadra meneghina in quelle sfide e i buoni piazzamenti in campionato. La svolta avviene nella stagione 1988/89 con l’arrivo, sempre dal Bayern Monaco della coppia tedesca Lothar Matthaus e Andreas Brehme e poi di tanti ottimi giocatori italiani come Matteoli, Bianchi e Berti, per citarne solo alcuni. Quella stagione fu eccezionale con uno score di 26 vittorie, 6 pareggi e solo due sconfitte: una rocambolesca contro la Fiorentina per 4-3 al Franchi e l’altra sempre in trasferta per 2-0 contro il Torino nella penultima giornata di campionato. L’altra faccia della medaglia furono l’eliminazione dalla coppa Italia per mano della Fiorentina, autentica bestia nera e quella ancora più clamorosa dalla coppa Uefa per mano del Bayern Monaco che, sconfitto in casa per 2-0 all’andata, con l’indimenticabile cavalcata di Nicola Berti per il secondo gol, si vendicò al ritorno vincendo al Meazza per 3-1. Durante la presidenza Pellegrini, questo restò l’unico scudetto ma in compenso si vinsero due coppe Uefa, una in finale contro la Roma nel 1991: vittoria al Meazza per 2-0 rigore di Matthaus e gol di Berti e coppa alzata allo stadio Olimpico, nonostante la sconfitta per 1-0 gol di Rizzitelli. La seconda nel 1994 contro il Casinò Salisburgo, con le vittorie per 1-0 in Austria grazie al gol del solito Nicolino Berti e al Meazza di Wim Jonk. Inoltre c’è da aggiungere una Supercoppa Italiana vinta contro la Sampdoria.
Il presidente, nonostante una squadra sempre competitiva, doveva vedersela con un Milan che, grazie a Silvio Berlusconi, continuava a conquistare trofei relegando la ‘Beneamata‘ a seconda squadra di Milano, un’onta che i ‘bauscia’ nerazzurri non potevano sopportare. La contestazione costrinse il dirigente a cedere, nel febbraio 1995, la società a Massimo Moratti, figlio di Angelo, che proprio 40 anni prima aveva acquistato l’Inter portandola quasi 10 anni dopo, a diventare immortale e indimenticabile ancora oggi. Ma questa è un’altra storia che vi racconteremo la prossima volta.
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