Sandro Tonali è l’uomo simbolo dello Scudetto, ormai a un passo, del Milan. Due anni fa il centrocampista nativo di Lodi stava per trasferirsi all’Inter
Il Milan è a un passo dallo scucire lo Scudetto dal petto dell’Inter. Uno Scudetto in fin dei conti meritato visti i problemi avuti in stagione e una rosa inferiore (ma meno di quanto si pensasse a inizio stagione) a quella di Inzaghi obbligata a fare un grosso mea culpa per l’incredibile sconfitta di Bologna. Fatal Bologna, a meno di un ‘miracolo’. Il Tricolore rossonero ha come simbolo assoluto Sandro Tonali, un giocatore cresciuto in maniera esponenziale in questa annata, ma anche inaspettata per quanto aveva mostrato nella passata. Merito suo innanzitutto, poi del sottovalutato Pioli. Non meno importante quello della società che non ha smesso di crederci investendo tra prestito e acquisto definitivo ‘solo’ 20 milioni di euro. Tanto per dire, dieci in meno di quelli spesi per Correa…
Tonali trascina il Milan allo Scudetto due anni dopo essere stato a un passo dal vestire la maglia nerazzurra. Con lui e il suo agente dell’epoca Beppe Bozzo vennero raggiunti tutti gli accordi possibili tra ingaggio e bonus, poi l’affare saltò per due motivi: vennero a mancare i soldi necessari per ‘accontentare’ il Brescia di Cellino, l’austerity cinese era già scattata, ma soprattutto non era considerato prioritario da Antonio Conte, il quale voleva un mediano da piazzare davanti la difesa. Il ‘sogno’, rimasto tale e per il quale c’era pure la disponibilità a ‘sacrificare’ Brozovic, era Kante. E così fu mollato, anzi lasciato al Milan. E’ vero che non si possono comprare tutti, ma è altrettanto vero che oggi Tonali non può che rappresentare un grosso ‘rimpianto’ data la sua crescita (e ha ulteriori margini di miglioramento) e il ruolo fondamentale che ha avuto in chiave Scudetto.