Focus sul profilo del duttile centrocampista armeno Mkhitaryan, futuro calciatore dell’Inter in uscita dalla Roma
La notizia del suo passaggio di casacca non può che far felici i tifosi nerazzurri. Henrikh Mkhitaryan, trentatreenne armeno, ha raggiunto un accordo che lo legherà all’Inter per il prossimo biennio.
Ritenuto uno dei profili più completi e duttili del calcio internazionale degli ultimi anni, Mkhitaryan è un connubio di mobilità, rapidità, tecnica, visione di gioco e grande vena realizzativa. Nel corso delle sue numerose esperienze professionistiche internazionali, è stato impiegato sia come rifinitore dietro le punte che come esterno d’attacco, nonché come mezz’ala a centrocampo. Ed sono proprio queste le caratteristiche che sono piaciute alla Roma, con cui ha appena concluso un percorso lungo tre anni collezionando 87 presenze e 27 reti di pregevole fattura.
Prima di allora, il giovane Henrikh ha svolto una lunga gavetta in campi di nicchia come quelli dell’armena P’yownik e del defunto Metalurh Donec’k. Poi, nel 2010, il passaggio allo Shakthar ha elevato l’asticella della competitività facendolo esplodere nella sua esperienza più prolifica a livello realizzativo (38 reti in tre anni). Gli scenari di Borussia Dortmund, Manchester United e Arsenal nei sei anni seguenti sono stati però quelli più prestigiosi. Il suo contributo è stato persino scritto nella storia della Nazionale di calcio armena, dalla quale si è ritirato lo scorso anno e di cui è ancora oggi detentore del primato come miglior marcatore di sempre con 32 reti.
Mkhitaryan, tutt’altro che ‘rotto’
In molti, specialmente nell’ultimo anno solare, hanno lamentato la scarsa condizione fisica del trentatreenne che lo ha limitato e fermato più volte sia in campionato che nelle coppe.
“È sempre rotto”
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— Giorgio Trobbiani (@trobbiani_gio) May 26, 2022
La grafica tuttavia mostra come, rispetto a tanti altri calciatori di età persino più giovane, non è poi tanto ‘rotto’ come sembra. Gli infortuni più pesanti, infatti, sono stati quelli al polpaccio nell’aprile 2021 e alla coscia solo di recente. Lo stesso infortunio che lo ha costretto a lasciare in anticipo il campo della finale di Conference League vinta dalla Roma ai danni del Feyenoord, per una ricaduta.