Il ‘dogma’ di Inzaghi resta la difesa a tre, ma da centrocampo in su lavora a due varianti. Una prevede il doppio trequartista alle spalle di una sola punta
Inzaghi non ha intenzione di abbandonare il ‘suo’ 3-5-2, ma in allenamento e nella sgambata di sabato contro la Milanese ha provato una variante tattica. L’obiettivo è aggiungere maggiore qualità e verticalità alla manovra, ‘dipendendo’ meno dalla coppia Lukaku-Lautaro già partita col piede sull’acceleratore
Sabato ha schierato la squadra col 3-4-1-2, con Correa alle spalle del belga e dell’argentino. In sostanza con un fac-simile di tridente, con il ruolo dell’ex Lazio che potranno fare benissimo – forse anche meglio – sia Calhanoglu che Mkhitaryan. L’armeno è stato preservato dal test finito col risultato di 10-0 perché ancora non del tutto guarito dall’infortunio muscolare patito in finale di Conference, ma domani contro il Lugano potrebbe giocare (magari dal primo minuto) proprio nelle vesti di mezza punta alle spalle di Lukaku-Lautaro.
Dal 3-5-2 al 3-4-2-1, Inzaghi meno integralista per un’Inter più offensiva. E per Dybala…
Inzaghi studia e lavorerà in ritiro pure sul 3-4-2-1, con due trequartisti quindi alle spalle del solo Lukaku oppure di uno tra Lautaro e Dzeko quando il belga sarà indisponibile. Questo modulo sarebbe anche più congeniale a Paulo Dybala, ammesso che Marotta riesca a liberarsi quantomeno di Sanchez e a trovare al contempo un accordo con l’argentino ancora disoccupato e in attesa dell’Inter stessa. Insomma ammesso che l’ex Juve sbarchi davvero ad Appiano. Altrimenti i trequartisti sarebbero Calhanoglu e Mkhitaryan/Correa. O chissà anche Barella, uno molto bravo a inserirsi negli spazi. Avanzando lui, la mediana a due verrebbe composta da Brozovic e Asllani, partito fortissimo.