Si è tanto parlato di sacrifici in casa Inter: l’anno scorso sono andati via Hakimi e Lukaku (ora tornato) mentre quest’anno potrebbe salutare Dumfries, colui che aveva sostituito il laterale marocchino. Il confronto
Agli albori della scorsa stagione il confronto tra Achraf Hakimi, ceduto al PSG per circa 70 milioni, e Denzel Dumfries, arrivato per sostituirlo, era inevitabile. L’esterno olandese giunto a Milano dal PSV per circa 15 milioni di euro tra parte fissa e bonus, al netto di una normale fase di ambientamento iniziale, è riuscito comunque a non far rimpiangere il suo predecessore che in un solo anno era entrato nel cuore dei tifosi interisti risultando anche tra i calciatori decisivi della cavalcata scudetto della squadra allenata all’epoca da Antonio Conte.
Ottimi infatti i numeri di Dumfries alla sua prima annata a San Siro, dove tra gol e assist è riuscito grossomodo a tenere botta nel confronto a distanza con Hakimi, che soprattutto nell’iniziale fase di ambientamento sembrava impietoso ed appariva inevitabile tra addetti ai lavori e tifosi leggermente dubbiosi sull’affare fatto.
Dumfries è però risultato una scommessa vincente come testimoniano le 45 presenze complessive tra campionato e coppe condite da ben 5 reti e 7 assist: cifre che tengono botta rispetto a quelle di Hakimi e che al contempo lasciano ben capire come le caratteristiche dell’olandese, seppur leggermente differenti dal predecessore, ben si sposino con i dettami tattici di Inzaghi.
Velocità, capacità di inserimento con e senza palla e bravura sia nella chiusura dell’azione che in fase di assistenza: tutte caratteristiche accomunano Dumfries ad Hakimi che in più ha maggiore esperienza internazionale avendo giocato anche al Real e al Borussia Dortmund, e una maggiore rapidità di base e in progressione che lo rendono una vera freccia. Nell’annata interista il marocchino mise a referto 45 presenze, come l’olandese, ma con 7 reti e 11 assist, cifre quindi anche maggiori rispetto a quelle dell’attuale numero 2 di Inzaghi che seppur non allo stesso livello di Hakimi è riuscito comunque ad imporsi anche nell’immaginario internazionale incrementando il suo valore.
Oggi l’Inter lo valuta non meno di 40/45 milioni, cifra sotto la quale non si dovrebbe scendere in caso di una cessione che rappresenterebbe per il secondo anno di fila un sacrificio sull’esterno destro in una sorta di dejà vu che i tifosi sperano di evitare: da Hakimi e Dumfries, il confronto che regge con cifre diverse ma epilogo che rischia di essere simile.
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