Le recenti prestazioni del club nerazzurro in campionato sono da imputare a squadra e allenatore, ecco quel che non convince
Tra gli obiettivi da raggiungere in questa stagione, l’Inter ha promesso di migliorare quanto fatto lo scorso anno sotto la guida di Inzaghi. Coppa Italia e Supercoppa sono certamente dei risultati soddisfacenti, ma mai tanto appaganti quanto la vittoria dello Scudetto a dimostrazione di un percorso vincente costante.
Al momento però quest’idea appare ben lontana dall’essere perseguita con criterio. I recenti risultati maturati sul campo parlano chiaro: mancano le dovute attenzioni, soprattutto in fase di non possesso laddove è diventato facile subire gol. Tali mancanze sono in parte da attribuire all’atteggiamento con cui gli uomini di Inzaghi scendono in campo, a detta dell’ex portiere ed allenatore Fernando Orsi in diretta su ‘Radio Radio’: “L’Inter esce con le ossa rotte da una settimana di tre partite, di cui due sconfitte in scontri diretti. Questo si era rivelato un limite già lo scorso anno. Non penso che il portiere o gli altri schierati in campo siano tanto un problema quanto l’atteggiamento nel complesso”.
Inzaghi recidivo, va modificato l’approccio tattico
Orsi non scagiona neppure il tecnico Inzaghi nella sua analisi: “Deve farsi qualche domanda sul suo operato. Sembra che l’Inter non abbia un piano di riserva, serve subito un piano B. Bisogna mettere in discussione l’elasticità dell’allenatore: se lui ha un solo modo di giocare e le avversarie lo hanno capito, questo diventa un grosso problema”.
Quel che preoccupa, insomma, è il fatto che l’approccio tattico di Inzaghi sia una continua fotocopia di quello precedente. Alla lunga esso diventa prevedibile agli occhi di chi riesce ad interpretarlo, così da permettere il lancio delle dovute contromosse. Tale falla potrebbe diventare ancor più evidente nelle partite di Champions League, in un girone con avversarie temibili che non fanno sconti neanche sul minimo errore.