Con la doppietta il centravanti bosniaco segna l’ennesimo record di una lunga carriera, con la maglia dell’Inter è ancora una volta decisivo
Non basterebbe un libro a raccontare le gesta dei grandi campioni di questo gioco. Eppure talvolta è necessario tentare di racchiudere in un pugno di parole quanto compiuto, per condividere con gli appassionati le gioie dei traguardi, delle scommesse vinte, dei sogni realizzati. Edin Dzeko rientra in quella cerchia di campioni e merita un elogio speciale.
Lui che da ragazzino si ritrovò a vivere di stenti nel pieno della guerra di Bosnia, iniziò la sua carriera professionistica nel Teplice – in Repubblica Ceca – dove venne subito premiato come miglior calciatore straniero nella sua ultima stagione. Quindi il passaggio al Wolfsburg ne ha segnato per sempre il nome nell’olimpo dei centravanti più prolifici del campionato di Bundesliga, dapprima in coppia con Grafite (superando il duo Muller-Hoeness) e poi conquistando in solitaria il titolo di capocannoniere di Germania. Non a caso è finito persino nella lista dei 30 candidati alla vittoria del Pallone d’Oro. Ma l’apice è stato raggiunto solo qualche anno più tardi, tra le file del Manchester City, ove oggi lo ricordano ancora di buon cuore per essere stato tra i protagonisti della vittoria del campionato di Premier League dopo 44 anni dall’ultima volta.
A chi credeva che il Dzeko dei sogni avesse smesso di incidere, ecco la chance alla Roma. Coi giallorossi ha vissuto non soltanto un momento di redenzione ma di maturità e vero trascinamento. Si è fatto carico di una squadra che pian piano ha iniziato a confermarsi nuovamente ai livelli di un tempo, aumentando le ambizioni non soltanto in campionato ma anche nelle competizioni europee. La Roma di oggi, insomma, è anche un po’ la Roma di Dzeko.
Da trascinatore della Roma a jolly dell’Inter, Dzeko fa sempre la storia
Dopo 260 presenze, 119 gol e 55 reti (in tutte le competizioni) coi capitolini, Dzeko è infine passato in nerazzurro. Per la gioia di molti ma la titubanza di tanti altri che, a loro dire, non avrebbero scommesso più un centesimo sul suo rendimento. Soprattutto visto che l’anno precedente c’era qualcuno di nome Lukaku a far mattanza di difese con Lautaro. Ma il bosniaco, a testa alta, ha conquistato da subito la fiducia di Inzaghi e ha macinato tanta altra strada in un viaggio personale e di squadra. Alla prima stagione in 36 presenze di Serie A ha messo a segno altre 13 reti e confezionato 7 assist, quel tanto che è bastato a contribuire al secondo posto in classifica. Senza dimenticare le vittorie di Supercoppa e Coppa Italia.
Nonostante il ritorno di Lukaku all’Inter, Dzeko si è rivelato determinante anche in questo inizio di stagione in sua vece: in 9 presenze ha segnato 3 volte, di cui la doppietta pesantissima ai danni del Sassuolo nell’ultima uscita, nonché fornito 2 assist. Come se non bastasse, ha festeggiato il traguardo delle 100, anzi 101, reti in campionato. Edin Dzeko, 36 anni, ha ancora la voglia di scrivere la storia del calcio con la voglia di un ragazzino.