È il momento della verità per il percorso Champions dell’Inter che si prepara ad affrontare il Barcellona per la quarta giornata della fase a gironi. Punti di forza e di debolezza dei blaugrana
I prossimi contro il Barcellona sono novanta minuti chiave in ottica passaggio del turno Champions per l‘Inter di Simone Inzaghi. Le reali ambizioni di qualificazione agli ottavi di Lautaro e soci passano inevitabilmente dal big match del Camp Nou, in un girone in cui il Bayern Monaco sembra destinato a prendere il largo con nerazzurri e blaugrana a giocarsi il secondo posto utile. Situazione di vantaggio in classifica per l’Inter dopo il successo della scorsa settimana a San Siro per 1-0 con gol decisivo di Hakan Calhanoglu. Un destro pesantissimo quello del turco a cui dovrà però fare seguito un altro risultato positivo anche in terra catalana per limitare le ambizioni di rivalsa del Barça.
La squadra di Xavi, amareggiata ed arrabbiata dopo quanto accaduto all’andata, è però in un discreto stato di forma dal punto di vista dei risultati in Liga con il primato condiviso col Real Madrid e il ‘Clasico’ ormai all’orizzonte che potrebbe misurare in modo deciso le reali ambizioni dei blaugrana. Al netto del ko di sette giorni fa il Barcellona resta squadra altamente temibile soprattutto in casa dove in Champions ha spesso fatto la differenza nei momenti decisivi.
Verso Barcellona-Inter, l’analisi dei blaugrana: dal bomber Lewandowski alle assenze di Araujo e Koundè
Tra i grandi pregi del Barcellona che l’Inter si ritroverà di fronte c’è proprio il forte fattore Camp Nou che si preannuncia come un’autentica bolgia, un vero e proprio uomo in più da fronteggiare lungo il cammino dei ragazzi di Inzaghi. La forza di Xavi dal punto di vista tecnico sta invece soprattutto nelle ampie scelte presenti nel reparto offensivo dove il punto fermo risponde al nome di Robert Lewandowski, macchina da gol disinnescata all’andata con ottimi risultati, e che in casa rischia di fare la differenza in una competizione dove ha messo a referto la bellezza di 89 reti.
La varietà del gioco offensivo del Barça passa inoltre dal ventaglio di possibilità che ruotano attorno all’artigliere polacco: dai funambolici Dembele e Raphinha ai più tecnici Ansu Fati e Ferran Torres tutte soluzioni che al primo minuto o a gara in corso offrono diverse prospettive alla gara. Ulteriori certezze arrivano dai giovani della mediana, Gavi e soprattutto Pedri, autentico fattore per il Barcellona capace di andare in gol anche nell’ultima vittoria di misura in campionato contro il Celta. Non in forma smagliante Busquets, mentre è recentemente rientrato per uno spezzone anche de Jong, talento cristallino che non sta decollando in questo momento. I veri punti ‘deboli’ del Barcellona arrivano però in difesa, non tanto per il rendimento, comunque ottimo in Liga con un solo gol subito, ma per ciò che riguarda le defezioni. La lunga assenza di Araujo pesa e incide su Xavi che nell’ultima partita di campionato, vista anche la defezione di Koundè, ha schierato addirittura Alonso da centrale.
Il laterale spagnolo non ha brillato all’andata e si gioca il posto col più giovane Baldè, mentre l’assenza di Koundè unita a quella di Araujo sguarnisce ulteriormente un pacchetto centrale numericamente deficitario e che rischia di doversi affidare anche al veterano Pique. È proprio nella zona centrale quindi che l’Inter potrà provare a colpire, proprio come fatto all’andata, alle spalle del centrocampista più difensivo e davanti alla difesa catalana, lì dove tiratori come Calhanoglu possono fare male. Si prospetta ad ogni modo una gara di sofferenza nella bolgia del Camp Nou per uno spartiacque fondamentale per entrambe.