“Una cosa vergognosa”: Acerbi si prende l’Inter e passa all’attacco

Con la Salernitana la quarta consecutiva da titolare in campionato. Il difensore nerazzurro risponde alle offese social: “Più uomo io di tutti quelli che hanno puntato il dito

“Bisognava archiviare alcune scorie passate, trovarsi come squadra”. Come Bastoni nel pre-gara, Acerbi parla chiaro a proposito dei problemi che hanno azzoppato l’inizio di stagione dell’Inter. Che ora è tornata ad essere quella di prima, con la Salernitana è arrivata la terza convincente vittoria nelle ultime quattro partite. Di mezzo il pareggio al ‘Camp Nou’ che ha messo in discesa il discorso qualificazione agli ottavi Champions.

Inter-Salernitana, parla Acerbi
Francesco Acerbi ©LaPresse

Acerbi è arrivato da soli due mesi ma sembra che giochi per l’Inter già da qualche anno. Il classe ’88 si è inserito subito nel gruppo, rispondendo sempre con prestazioni efficaci (incluso oggi), quasi senza sbavature favorito sicuramente dalla conoscenza a menadito degli schemi di Inzaghi.

Pubblicamente il tecnico si è speso molto per il suo arrivo, andando ‘contro’ la maggior parte dei tifosi. Ammesso che si possano definire tale quelli che lo hanno subissato di offese e insulti. Proprio a loro sono indirizzate le dichiarazioni rilasciate da Acerbi dopo il successo con la Salernitana.

Sono sempre stato zitto sulla storia del sorriso in Lazio-Milan, però quella è veramente una cosa vergognosa – ha detto il 34enne intervistato da ‘Sky Sport’ – Sono molto più uomo io di tutti quelli che hanno puntato il dito. C’ho riso sopra, ma è solo vergognoso. Ormai con i social l’insulto è di casa e nessuno li fermerà“.

Inter, Acerbi fa chiarezza: “Mi comporto da professionista. A Roma non ero fuori rosa perché volevo andarmene”

Acerbi in azione ©LaPresse

Acerbi ha fin qui collezionato 7 presenze (458′ in totale), il dato significativo è che di queste ben cinque da titolare, le ultime quattro consecutive in campionato.

Mi comporto da professionista – ha sottolineato – per questo gioco sempre anche quando cambio squadra. Facciamo chiarezza, a Roma non ero fuori rosa perché volevo andarmene“.

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