Nonostante una fugace apparizione con la maglia dell’Inter negli anni della ricostruzione, i tifosi nerazzurri certamente si ricorderanno di Yann M’Vila, vera e propria meteora che ora gioca in Grecia
Da astro nascente e possibile crack del calcio francese a meteora e flop all’Inter passando per la nuova vita in Grecia. È questa la parabola di Yann M’Vila, centrocampista transalpino classe 1990 cresciuto tra Amiens, Mantes e Rennes che agli albori della carriera sembra poter far parte di quella golden age del calcio francese che qualche anno dopo avrebbe anche portato la nazionale a vincere il Mondiale. Eppure il mediano ora in forza all’Olympiacos resterà solo un gigantesco ‘What if…’ disatteso, schiacciato dalle enormi aspettative su di lui e dal peso di una nomea fuori dal campo che lo accompagna sin dai tempi in cui giocava in patria.
Nell’estate del 2009, ancora piuttosto giovane, il nuovo allenatore del Rennes, Frederic Antonetti decide di confermarlo definitivamente in prima squadra facendolo debuttare il 9 gennaio 2010 contro il Caen, in Coupe de France. Fu l’inizio del periodo migliore della carriera di M’Vila che rapidamente scala gerarchie e grazie ad una prestanza fisica da calciatore navigato si impone persino con la Nazionale francese dove fa il suo esordio con Blanc dopo essere già stato inserito nei 30 pre convocati del Mondiale in Sudafrica da Domenech. Erano quelli anni in cui sembrava poter diventare un pilastro futuro della stessa selezione transalpina che si avviava poi a costruire quella che sarebbe stata la base del successo di qualche stagione dopo.
I buoni propositi di M’Vila però si fermano ad inizio carriera quando attira inevitabilmente osservatori da ogni dove finendo però alla fine al Rubin Kazan, trampolino di lancio che lo porterà all’Inter un anno dopo, nell’estate 2014 nel periodo della ricostruzione. Prestito oneroso ad un milione con riscatto a 9 per dare a Mazzarri il centrocampista forte fisicamente da schierare davanti alla difesa di cui necessitava. Si trattò però di una terza scelta per il tecnico toscano che non lo gradiva particolarmente, e che comunque provò ad impiegarlo nonostante un adattamento complicatissimo al calcio italiano. M’Vila appariva infatti lento, macchinoso, compassato e ben lontano dall’astro nascente di cui si parlava in Francia. A tutto ciò veniva anche accompagnato da una nomea da ‘Bad Boy‘ per un paio di vicende fuori dal campo.
Lo stesso M’Vila al suo arrivò volle precisare: “Io bad boy? Non credo proprio, sono solo dicerie dei giornalisti francesi”. Al netto della questione caratteriale a floppare a Milano è proprio la natura tecnico-tattico di un calciatore che si è man mano affievolito fino a finire ai margini con l’esonero di Mazzarri e l’esonero di Mancini. Il tutto è stato quindi il preludio alla risoluzione del gennaio 2015 per un’avventura breve e neanche particolarmente intesa. Della nazionale francese nel futuro di M’Vila non i sarà più traccia, così come di quel centrocampista forte fisicamente che avrebbe dovuto dominare in lungo e in largo. Sunderland, ancora Rubin e Saint Etienne le successive tappe prima dell’arrivo all’Olympiacos nel 2020. In Grecia ha ritrovato parzialmente il sorriso vincendo due campionati di fila ma il flop interista resta.
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