La stagione di quest’anno determinerà in maniera inevitabile anche le prossime strategie societarie per ciò che concerne il futuro della panchina. Inzaghi è legato ai risultati e le eventuali ipotesi non mancano
La rincorsa in campionato dell’Inter è iniziata con l’ultimo periodo positivo dopo un avvio troppo zoppicante e ricco di eccessivi passi falsi. Le critiche a Simone Inzaghi soprattutto a settembre non sono mancate e il suo futuro è comunque ancorato al peso dei risultati. In Serie A la distanza dalla vetta è importante ma non incolmabile, mentre in Champions League le sorti del passaggio del turno sono finite nelle mani di Lautaro e soci grazie agli ottimi risultati ottenuti contro il Barcellona nel doppio confronto.
Tutto è quindi ancora da scrivere ma tanto dipenderà da come andrà a concludersi questa annata dei nerazzurri.
Qualora la stagione dell’Inter dovesse finire in maniera negativa sarebbe poi difficile ripartire con Inzaghi ancora una volta in panchina nonostante un accordo ancora lungo dopo il rinnovo. Il contratto dell’allenatore piacentino con i nerazzurri scade nel 2024 con opzione per un’altra stagione. Nel caso in cui ci fosse ancora Suning al timone della società e, di conseguenza, tutta la dirigenza attuale, la scelta del sostituto eventuale potrebbe ricadere su Ivan Juric, allenatore croato che ben conosce la Serie A e non solo. Un po’ Conte e un po’ Gasperini per interpretazioni tattiche, carattere e metodologie di lavoro, l’attuale tecnico del Torino è apprezzatissimo e permetterebbe di proseguire sulla linea della difesa a tre avendo così una rosa già congeniale al modulo senza contare che non avrebbe grosse pretese.
Nel caso in cui invece arrivasse una nuova proprietà (sicuramente americana) ecco che la nuova Inter potrebbe ragionare in maniera diversa. A quel punto, oltre ad Inzaghi in caso di stagione fallimentare, a rischio ci sarebbe anche Marotta così come Ausilio. In quest’altra ipotesi il nuovo allenatore potrebbe essere un tecnico giovane e ‘internazionale’. Occhio in tal senso a Domenico Tedesco, 37enne italo-tedesco che ha già esperienza in campo europeo e non avrebbe costi eccessivi. Anche l’avvento eventuale di una nuova proprietà proseguirà sulla linea del taglio al monte ingaggi e la politica di autofinanziamento.
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