Ieri la sua Lazio ha rimediato una brutta sconfitta in casa del Feyenoord che ha condannato i biancocelesti alla retrocessione in Conference League
Inizia male, per la Lazio, il derby con la Roma. Un derby per ora a distanza aspettando quello sul campo di domenica, che al momento vede vincitori i giallorossi. Ieri la squadra di Mourinho ha battuto in casa il Ludogorets qualificandosi per gli spareggi di Europa League con le fuoriuscite dalla Champions. Un paio d’ore prima, in Olanda contro il Feyenoord i biancocelesti soccombevano condannandosi alla retrocessione in Conference League, “la competizione dei perdenti” come la definì il Ds Tare con l’intento di sminuire il successo a Tirana di Zaniolo e soci. Il calcio a volte sa essere davvero ‘bastardo’ oppure giusto, dipende dai punti di vista.
“Abbiamo perso per un episodio – ha detto Sarri in conferenza difendendo la sua squadra ma anche se stesso da una eliminazione cocente – Non ho grandi cose da contestare ai miei. Abbiamo fatto una partita tosta e abbiamo creato. L’unica pecca è aver vanificato situazioni che sembravano semplici. Poi nel recupero non si è nemmeno più giocato. Io non esco deluso, perché ho vista una Lazio pronta alla battaglia”.
Per la Lazio si tratta della seconda sconfitta consecutiva dopo quella di domenica con la Salernitana. Europa a parte, va detto che fin qui il cammino di Milinkovic-Savic (out nel derby per squalifica) e compagni è stato più che positivo. La squadra è quinta a soli tre punti dall’Atalanta seconda. Tra l’altro sta giocando senza il suo bomber, Ciro Immobile, che rientrerà all’inizio del 2023. La cosiddetta ‘mano di Sarri’ si è iniziata a vedere dopo un anno che possiamo definire di transizione e una campagna acquisti sì monca (manca, appunto, un vice Immobile) ma fatta venendo del tutto incontro alle esigenze dello stesso allenatore 63enne.
In poche parole Lotito ha compiuto quella rivoluzione che sarebbe stata costretta a fare anche l’Inter se, per il dopo Conte, avesse scelto di puntare proprio sull’ex Napoli, Juve e Chelsea. E l’occasione ci fu, a fine stagione 2021, nei giorni caotici successivi al burrascoso addio del salentino con l’agente di Sarri, Fali Ramadani, che propose il suo assistito a Marotta e Ausilio. La dirigenza interista non se la sentì però di affidare la panchina a Sarri, soprattutto perché sarebbe poi stata costretta a una immediata rivoluzione o quasi per modellare la rosa a sua immagine e somiglianza. Una rosa costruita invece per il 3-5-2 e affini che, non a caso, venne consegnata a Inzaghi, un tecnico più giovane ma anche meno esigente e ingombrante di Sarri.
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