L’attaccante argentino e quello serbo si incroceranno nel derby d’Italia di scena domenica sera all”Allianz Stadium’ di Torino
Meno due a Juventus-Inter. Per tutte e due rischia di essere una sfida da dentro o fuori in chiave Scudetto. Il Napoli corre e perdere ulteriori punti dalla vetta sarebbe come abbandonare con grande anticipo le speranze tricolore, anche se da gennaio in avanti – dopo il Mondiale – potremmo assistere a un altro campionato.
Senza Lukaku, che a meno di sorprese rivestirà il nerazzurro solo a partire del 2023, Inzaghi tornerà ad affidarsi alla coppia formata da Dzeko e Lautaro che tanto bene ha fatto in questi mesi di assenza del bomber belga. Per l’argentino, che col Bayern ha indossato la fascia da capitano, i bianconeri rappresentano un vero e proprio tabù… Da sfatare. Insieme alla Roma, infatti, ‘La Vecchia Signora’ è quella a cui ha segnato meno gol (solo 2, entrambi su rigore: l’ultimo nella Supercoppa di un anno fa) tra le squadre affrontate almeno 8 volte in Serie A.
La Juve, per Lautaro, avrebbe potuto rappresentare anche il futuro. Anzi, il presente. È noto come Paratici, quando era Ds juventino, sondò il terreno per portarlo a Torino. L’operazione, tuttavia, non è mai partita perché l’argentino stava e sta benissimo a Milano e mai nessuno all’interno dell’Inter, benché meno Marotta si sarebbe sognato di cederlo alla rivale storica. È così forte la stima di Paratici per il classe ’97 che cercò di portarlo a Londra appena sbarcato al Tottenham. Ad agosto del 2021 arrivò a presentare una proposta da ben 80 milioni di sterline, circa 90 milioni di euro che l’Inter rifiutò dato che aveva già ceduto Hakimi al Psg e Lukaku al Chelsea per i noti problemi finanziari. Vendere un altro dei titolarissimi della formazione fresca di Scudetto avrebbe scatenato l’inferno, oltre che indebolito eccessivamente la rosa di Inzaghi.
Calciomercato, da Lautaro-Juve a Vlahovic-Inter
Dopo il ko col Psg, Allegri ha annunciato tre importanti recuperi in vista del big match coi nerazzurri: Bremer, Di Maria e Dusan Vlahovic. Il primo e il terzo potrebbero partire titolari. Il serbo ha segnato all’Inter solo due reti nelle nove volte che l’ha incontrata da avversario, il secondo a maggio scorso in finale di Coppa Italia. Fu quella che portò i bianconeri avanti, poi ribaltati e sconfitti 4-2. Vlahovic è stato a lungo il grande desiderio di mercato di Ausilio e soci, prima ma soprattutto dopo l’esplosione in quel di Firenze. Conte lo aveva indicato come potenziale erede/compagno di Lukaku, poi ci fu l’addio all’Inter e non se ne fece nulla. Non se ne fece nulla pure perché ormai i costi del classe 2000 erano lievitati eccessivamente, diventando fuori portata per il club di Zhang. Ricordiamo che la Juve ha investito per lui 80 milioni bonus inclusi (più altri 11 tra commissioni e contributo di solidarietà), dandogli un ingaggio di 7 milioni netti. Non ha vinto niente e ha tre anni in meno di Lautaro, che in bacheca ha già Scudetto e Copa America, eppure guadagna più di lui. Le ‘stranezze’ del calcio…