Il giornalista de ‘La Stampa’, Giuseppe Legato, ha commentato un importante dettaglio relativo al caso plusvalenze cui è sommersa la Juventus
Da quando è scoppiato, il caso dei falsi in bilancio da parte della Juventus è finito a toccare anche l’intero sistema calcistico italiano e le individualità ai vertici ad esso annesse. Nel corso della consueta diretta streaming sul canale Twitch ‘TvPlay‘, per conto del sito madre ‘calciomercato.it‘, il giornalista de ‘La Stampa’ Giuseppe Legato è intervenuto per chiarire altri aspetti inediti della vicenda.
È infatti saltato fuori agli occhi dei funzionari della Guardia di Finanza, in visita negli uffici del club bianconero, il cosiddetto ‘Libro Nero‘ di Paratici: “Si tratta di un manoscritto redatto dall’attuale direttore sportivo della Juventus, il signor Cherubini. Non è altro che un foglio bianco sul quale sono stati appuntate tutte le mosse dell’operato di Paratici, nello specifico legate all’uso smodato delle plusvalenze ‘artificiali’ maturate nel corso degli anni precedenti sotto la sua gestione. Il sistema di plusvalenze è complesso, pertanto non è importante entrarne nel dettaglio, ma conta sottolineare il fatto che la Procura confida di poter dimostrare il reato commesso. Il termine ‘artificiale’ va a rafforzare ulteriormente la loro ipotesi d’accusa: se l’hai fatto apposta è reato, quindi hai fatto falso in bilancio“, ha spiegato in prima battuta Legato.
“Quanto a Paratici, lui è uno dei principali indagati di questa inchiesta. Deve rispondere di aver concluso una serie di operazioni volte ad alterare gli esercizi di bilancio della Juventus. Questi ‘scambi alla pari’ con altre società che hanno permesso alla Juve di generare plusvalenza sono, per la Procura, delle permute. Il reato che prevede la pena, nel peggiore dei casi, è quello dell’aggiotaggio, specchio del modus operandi che ha alterato i bilanci in modo artificioso. Dichiaravi di avere un bilancio migliore di quello che era realmente“, ha quindi asserito.
Caso Juve, Paratici era parte di un sistema costruito
“Non so se si sia trattato di un modello o un sistema. Nelle numerose intercettazioni e negli atti che siamo riusciti a recuperare nell’ambito di questa inchiesta”, racconta Legato, “i dirigenti manifestano un clima di serenità e prendo le distanze da chi dice che fossero a conoscenza di queste intercettazioni. I dirigenti citano Paratici anche per altre operazioni, si dice che – in base a come si alzava la mattina – avrebbe potuto firmare 20 milioni di plusvalenza se avesse voluto. Se c’è un sistema che fa capo a lui bisognerà poi valutarlo all’interno del processo. Che sia l’uomo nero dello scandalo? Non voglio spingermi oltre. É sbagliato parlare soltanto di lui come artefice unico, se seguiamo il ragionamento dei magistrati allora ci dev’essere anche qualcun altro. Qualcuno parte del sistema creato“.