La squadra di Inzaghi come quella del 2004/2005 e del 2014/2015. Ecco i dati che inchiodano il tecnico piacentino
L’Inter era data per favorita sul Monza dopo aver battuto con una prestazione convincente ed un gol di scarto la capolista Napoli appena qualche giorno prima. Eppure i pronostici sono fatti per essere smentiti. Da un lato per meriti della formazione di casa, mai lontana dall’imporre il proprio gioco e capace di sfruttare le debolezze degli ospiti che, al contrario, hanno mostrato grandi lacune soprattutto sotto il profilo difensivo.
Certo la fortuna non ha accompagnato gli uomini di Simone Inzaghi soprattutto nel finale sull’autorete di Denzel Dumfries regalante il pareggio, ma anche in occasione della rete annullata a Francesco Acerbi da parte dell’arbitro Juan Luca Sacchi. Quest’ultimo avrebbe ammesso pubblicamente il suo errore di valutazione, un errore che potrebbe costargli molto caro: i vertici della CAN A dell’AIA hanno facoltà di imporgli una sospensione di durata variabile, in base a dei criteri interni al regolamento dell’associazione. Tutto ciò ha scatenato la reazione dell’ambiente nerazzurro, a partire proprio dal tecnico che nel post partita ha espresso tutta la sua frustrazione per il risultato bugiardo.
Anche il centravanti nerazzurro Lautaro Martinez, autore di una delle due reti segnate dall’Inter nei minuti iniziali della partita contro i brianzoli, ha commentato ai microfoni di ‘DAZN’. “C’è tantissima rabbia perché dopo cinque anni di presenza del VAR si lascia commettere ancora questi errori. Significa che le cose non sono ancora del tutto chiare. Dispiace per l’arbitro, forse doveva aspettare un po’ prima di fischiare. Doveva prendersi quei tre secondi di valutazione prima di far finire la giocata. Si trattava di un calcio piazzato, quindi non ci sono scusanti. Ma comunque ci prendiamo le nostre responsabilità, avremmo dovuto chiudere prima la partita”, ha dichiarato il ‘Toro’.
Mai così male dal ’99, l’Inter piange la peggior difesa
Al di là della mera sfortuna e del destino contrario, l’Inter ha da guardare anche sé stessa e fare mea culpa. Esattamente come specificato dall’argentino. A non aver funzionato è stato qualche meccanismo offensivo nel corso della seconda metà di gioco, con un Romelu Lukaku pressoché inesistente e lontano dalla condizione ottimale. Ma la fase difensiva, nel suo insieme, è quella che lascia i maggiori dubbi.
Secondo le statistiche, nelle 17 partite sinora disputate la difesa nerazzurra è la peggiore degli ultimi venticinque anni. Le 24 reti subite, infatti, la mettono sul triste piedistallo delle stagioni flop targate 2004-2005 e 2014-2015. Per una sola rete s’è rischiato di sfiorare il record negativo assoluto, come non accadeva dal 1998-1999. Insomma, quest’Inter deve ripartire sin dalla prossima partita e non soltanto segnando un gol in più degli avversari ma facendo meglio soprattutto lì dove conta essere attenti. Contro le grandi squadre le disattenzioni si pagano caro, contro le piccole squadre le sorprese sono dietro l’angolo. La disunione fa acqua da tutte le parti.