Non solo Lukaku. Dopo Monza-Inter anche Dumfries si trasforma in un caso per i nerazzurri. L’olandese delude tatticamente e mentalmente
Non si giudica mai un calciatore per un rimpallo sfortunato. Ma per Denzel Dumfries, gli errori, in Monza-Inter, sono stati pochi soltanto perché l’olandese si è visto di rado. E quando si è visto ha combinato guai.
Il Dumfries entrato col Monza è sembrato subito spaesato e poco attento. Ha già la testa altrove? Di certo, sulle prestazioni del ragazzo stanno incidendo la fatica, soprattutto nervosa, accumulata durante il Mondiali e il mercato. Dumfries è un caso perché all’Inter sanno tutti che il suo futuro in maglia nerazzurra è pesantemente in bilico.
L’agente ha fatto capire di volerlo portare via da Milano per fargli fare il salto di qualità sportivo ed economico. E ovviamente per mettersi in tasca una bella commissione. Demzel non parla. Col solito muso duro entra in campo e chiede palloni sulla fascia, che però arrivano raramente. Forse i compagni non si fidano troppo del suo controllo della sfera e delle sue decisioni sotto pressione.
Prima della sosta Mondiale, l’olandese aveva cominciato a offrire un repertorio scontato di soluzioni: o dava la palla indietro o provava a sfondare guadagnando il più delle volte rimessa laterale. Il più delle volte ha giocato con eccessiva timidezza.
Scoppia il caso Dumfries: l’olandese è fuori fase
Per Simone Inzaghi le scelte delle ultime partite sono state chiare: Darmian gli è apparso in generale più affidabile. Soprattutto perché al suo confronto, Dumfries si dimostra ancora un calciatore troppo discontinuo.
E queste brutte prestazioni allontanano anche il Chelsea, che pareva disposto a spendere una quarantina di milioni per l’esterno. Il problema è che Marotta ne ha chiesti 60, di milioni. E nessuno, allo stato attuale, sembra intenzionato a spendere tanto.
Il pareggio dell’Inter a Monza non è ovviamente solo colpa dell’olandese. Sì, Denzel ha tradito Onana e l’Inter con un autogol che ha regalato un insperato pareggio ai brianzoli, ma i nerazzurri avrebbero dovuto chiudere prima la sfida. Dumfries è un caso perché non riesce a incidere da molte partite e perché in difesa è ancora troppo disordinato.
Voci di mercato
Nei giorni scorsi, Rafaela Pimenta, avvocato, ex collaboratrice di Raiola e ora agente dell’olandese, ha provato a fare retromarcia su certe sue precedenti dichiarazioni. In passato la Pimenta aveva dato infatti quasi per scontato il trasferimento a gennaio del ragazzo.
Ora invece sceglie di non parlare troppo al futuro. Sa che il suo cliente ha disputato un buon Mondiale e che per l’Inter è un calciatore importante. Ma sa anche che i venti di mercato cambiano in fretta. Per questo l’agente se n’è uscita con un più diplomatico: “A oggi è un giocatore dell’Inter, ha il club nerazzurro nel cuore, poi vediamo quello che succederà“.
Il Chelsea, che deve ancora trovare un sostituto per l’infortunato Reece James, sembra non decidersi: per ora ha sondato il terreno con il Celtic per Juranovic e fatto capire di aver interesse per l’olandese dell’Inter. Subito dopo, però, ha anche chiamato l’Atletico Madrid per conoscere il prezzo di Molina. Dumfries, per molti versi, sembra più lontano che mai dalla Premier. E l’Inter, in difficoltà in campionato, non vorrebbe comunque privarsi di nessuno in questa sessione di mercato. Andrebbe prima trovato un sostituto, e non ci sono occasioni disponibili.
Magari Marotta potrebbe trovare un accordo con l’acquirente in primavera e cedere Dumfries entro il 30 giugno. Ma il Chelsea, che ha speso già tantissimo, non sembra voler tirar fuori troppi milioni per il laterale. Ci sono ottimi rapporti tra i due club, questo è innegabile, ma Suning ha un punto debole: ha necessità di incassare 60 milioni entro la chiusura del bilancio, e può essere messo alle strette.