L’Inter deve per forza gettare la spugna. Dopo l’ennesima doppia occasione di riscatto, sono arrivate altre due prestazioni deludenti. Per i nerazzurri la pazienza è finita e ormai l’addio di due tesserati è sicuro
Roberto Gagliardini e Joaquin Correa non riescono a far bene all’Inter. Anche in Coppa Italia, contro un avversario di Serie B, il centrocampista e l’attaccante hanno dimostrato limiti preoccupanti. Alla fine i nerazzurri hanno battuto 2-1 il Parma ai supplementari negli ottavi di Coppa Italia, ma fra i tifosi e i dirigenti c’è molta delusione. Anche Inzaghi sembra consapevole dell’irrecuperabilità del suo protetto argentino.
Per il Tucu e per Gagliardini ci saranno forse altre occasioni per scendere in campo, data l’emergenze sia in attacco che a centrocampo, ma quasi nessuno si illude che riusciranno a farsi perdonare le ultime opache prestazioni. Eppure la squadra avrebbe bisogno di entrambi e ha avuto finora molta cura nei loro confronti. La pazienza, però, sembra finita, e sia Correa che Gagliardini sembrano destinati all’addio a fine stagione.
Il centrocampista bergamasco sarà liberato a zero. E su di lui ci sono già la Lazio e il Monza. Paradossalmente, nonostante le prestazioni sempre insufficienti, Gagliardini ha mercato, perché dopo quasi sei anni di Inter è giudicato un calciatore di esperienza e tatticamente maturo. Chi invece non ha molti estimatori è il Tucu Correa, che i nerazzurri dovrebbero invece piazzare in vendita o in prestito, dato che il suo contratto non è scaduto.
Anche se non c’era molte speranze di rivedere contro il Parma un Joaquin Correa concentrato e ispirato dal punto di vista tecnico, il pubblico si attendeva che l’argentino mostrasse almeno un po’ più di grinta e d’impegno. Così non è stato. E così Correa ha collezionato l’ennesima prestazione da dimenticare. E per l’Inter è un problema, dato che su Lukaku non può far ancora affidamento.
Pazienza finita: Correa e Gagliardini deludono ancora
La partita di Coppa doveva essere, almeno in teoria, l’occasione per l’Inter per far giocare le seconde linee, mettere in mostra i giovani e dar fiducia a chi aveva bisogno di ritrovare condizione e voglia. E invece la partita si è messa subito male, con una squadra di casa disordinata, intimorita e mai pericolosa. Alla fine del primo tempo il tabellino mostrava un risultato preoccupante: 0-1 per il Parma.
Per fortuna, grazie all’ingresso di Dzeko, Acerbi e Dimarco l’Inter è riuscita a strappare ai supplementari l’approdo ai quarti di finale del torneo. Ma resta la figuraccia e soprattutto la consapevolezza che la pazienza è finita rispetto all’impalpabilità di Correa e l’inefficacia di Gagliardini.
Nell’arco del match, il Tucu non è mai riuscito a rendersi pericoloso. Nell’unica azione importante in cui è stato coinvolto, manda a porta vuota il pallone fuori di piatto. E per fortuna l’arbitro aveva fischiato il fuorigioco. Mai propositivo, mai insidioso, mai illuminante. A un certo punto è sembrato che i compagni evitassero di cercarlo, forse per non metterlo in difficoltà o evitargli di sbagliare ancora. Ecco perché dallo stadio non potevano che arrivare fischi.
Anche Gagliardini nella sfida contro il Parma ha dimostrato il peggio di sé. Passaggi sbagliati, mobilità ridotta e scelte sempre banali. Il centrocampista riesce solo a schermare le trame degli avversari in mezzo. Di certo è meno indolente di Correa. Ma ha fatto impressione vederlo faticare contro il centrocampo del Parma e non riuscire mai ad azzeccare un inserimento o un passaggio verticale.
Uno spettatore e una comparsa fuori posto
Ecco come sono apparsi Correa e Gagliardini contro il Parma: il primo come un spettatore un po’ distratto, messo lì in attacco a trottare senza direzione; il secondo come una comparsa, chiamata a fare numero e a limitarsi per non combinare troppi guai.
E chi se lo compra, uno come il Tucu? Al momento pare che ci sia solo il Siviglia su di lui. Gli spagnoli lo vorrebbero in prestito, anche subito. Per l’Inter non sarebbe una cattiva idea, ma purtroppo al momento il ragazzo argentino è indispensabile, data la condizione di Lukaku e l’età di Dzeko. Quindi Correa partirà a giugno. Nella speranza che qualcuno possa investire almeno 15 milioni.
Ma davvero può valere tanto uno che rimane in campo per ben 113 minuti contro una squadra di Serie B e non riesce a far nulla? Non un dribbling, non una sponda, niente.