Il presidente nerazzurro non sarebbe intenzionato a soccombere al peso dei debiti ma resta viva la pista della cessione, sono due gli acquirenti ancora sul mercato
L’Inter ha ripreso il proprio cammino in campionato con la vittoria nello scontro diretto ai danni della capolista Napoli e l’agrodolce pareggio maturato contro il Monza, dopo la sosta dedicata alla disputa del Campionato del Mondo in Qatar. Di certo non si può dire che questo tempo di transizione non abbia giovato agli uomini di Inzaghi al fine di ritrovare la giusta condizione fisica, ma le prestazioni sul campo sono ancora lontane da quelle che ci si potrebbe aspettare da una formazione orientata sulla vittoria dello Scudetto.
Le criticità di cui si dovrà occupare Simone Inzaghi da qui sino dalla fine della stagione regolare sono diverse, ma si tratterà di un impegno collettivo che passerà anche attraverso le figure dirigenziali – oggi impegnate soprattutto fronte mercato – nonché quelle presidenziali. E proprio in ambito societario, lì ai vertici del club di Viale della Liberazione, qualcosa continua a bollire in pentola. La posizione del presidente Steven Zhang resta ben salda, come lo è stata sin dal principio del suo insediamento nell’ormai lontano 2016, nonostante le pesanti difficoltà di carattere finanziario cui è dovuto andare incontro assieme al resto del gruppo Suning nel corso delle ultime annate. Specie nel 2020, quando per colmare il pesante vuoto lasciato dai debiti s’è dovuto ricorrere alla doppia cessione di Romelu Lukaku verso il Chelsea e di Achraf Hakimi verso il Paris Saint-Germain. Cessioni rimpiante, ma del tutto necessarie per un bene superiore.
Da quel momento in poi, fatti due conti in tasca, anche la politica societaria è stata orientata verso la salvaguardia dell’eredità e della tradizione dei colori nerazzurri con uno sguardo critico al futuro. Senza denaro, infatti, il club faticherebbe a tirare avanti. Così si sta cercando in tutti i modi di invertire il trend negativo della perdita di 140 milioni di euro nel bilancio 2022, scandita dalla penalizzazione dell’UEFA a mezzo di un settlment agreement per aver infranto i dettami del Fair Play Finanziario.
Sfruttando l’abilità dei propri consulenti finanziari, l’obiettivo principale di Zhang al momento resta quello di rifinanziare il debito di 270 milioni di euro con il fondo americano Oaktree nel tentativo di arrivare alla totale estinzione entro il termine del 2024.
Intanto resta attivo l’accordo con i funzionari di Goldman Sachs alla ricerca di soci di minoranza che possano farsi carico, anche solo parzialmente, o contribuire alla causa. Le difficoltà di questa caccia, tuttavia, sono molteplici. Così non si escludono, a distanza di tempo, le varie possibilità di una cessione delle quote maggioritarie della società. La cifra d’acquisto da un miliardo di euro sarebbe stata valutata da due fondi, probabilmente americani, che continuano a monitorare la situazione finanziaria dell’Inter anche nel prossimo futuro. Il destino dell’Inter, dunque, resta pienamente nelle mani di Zhang.
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