Il croato per l’ivoriano, uno scenario inedito sul quale l’Inter potrebbe affacciarsi con lo zampino del Barcellona e degli intermediari del calciatore alle dipendenze di Xavi
Franck Kessié ha detto addio al Milan nella passata sessione estiva di mercato con la consapevolezza di aver lasciato dietro di sé un’eredità importante. Per i rossoneri era ‘il Presidente’, una sorta di figura idealizzata che racchiudeva tutti gli ideali e i valori del gruppo. Era capitano giusto, sempre ligio al dovere, trascinatore e spesso uomo decisivo in mezzo al campo. Come spesso accade, però, molte favole sono destinate a finire.
Il suo trasferimento al Barcellona a parametro zero sembra essere stato il passo più lungo della gamba che potesse fare nel suo momento migliore. Oggi, nel marasma generale del centrocampo blaugrana straricco di fortissime individualità, il calciatore ivoriano è ai margini delle gerarchie. Un numero, una forza relativa, un elemento d’ausilio e non prioritario per il tecnico Xavi. Così s’è vociferato tanto sul suo conto, sia in Spagna che in Italia. A tal punto da ipotizzare ad un’improvvisa apertura sul mercato per il suo cartellino, culminante con l’immediato ritorno in prestito nel campionato di Serie A nel corso della attuale sessione invernale di riparazione. Tra le tante opzioni in gioco, c’è anche quella dell’Inter.
I nerazzurri sarebbero stati avvicinati in particolar modo dall’entourage di Kessié, il quale preferirebbe tuttavia restare ancora al Barcellona almeno fino al termine della stagione. Al contempo, Giuseppe Marotta ha avuto modo di analizzare le sue poche prestazioni nel corso dei mesi passati a mezzo di osservatori inviati appositamente nel capoluogo catalano. Quel che ne ha potuto ricavare sono elementi confusi, incerti. Il suo apporto negli schemi di Simone Inzaghi, poi, potrebbe essere ugualmente marginale. Al momento il reparto di centrocampo dell’Inter appare comunque completo. A patto che non si riesca a raggiungere una forma d’accordo tra le parti, inserendo in una eventuale trattativa di scambio il cartellino di Marcelo Brozovic che tanto stuzzica le attenzioni dei ‘Culers’.
Per i nerazzurri un’operazione del genere rappresenterebbe un pesante colpo basso, per svariati motivi. Il primo può essere ricercato nella tenuta fisica dell’invoriano, rispetto a quella del croato. Nel recente passato è andato incontro a numerosi problemi a sfondo muscolare, traducibili in una forte discontinuità prestazionale. Questo rappresenterebbe quindi un grosso limite per il centrocampo dell’Inter che, invece, ha bisogno come non mai di costanza e robustezza.
Il secondo motivo è prettamente di carattere tecnico. Kessié non è Brozovic. Quest’ultimo resta un profilo di assoluta rilevanza nello scacchiere di Inzaghi perché dotato tecnicamente, attento in fase di impostazione e utile anche in ripiegamento. Possiede qualità uniche, nettamente migliori rispetto all’ivoriano quando si tratta di far partire il gioco dal basso. Al contrario, l’ex Milan fa della prestanza fisica un’arma per sfondare le linee: qualcosa che, nonostante i centimetri di differenza, riesce a fare già Nicolò Barella nel ruolo di mezz’ala destra.
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