Di Inzaghi si dice spesso che, da allenatore, abbia dato il meglio di sé soltanto nelle gare secche, quelle da dentro o fuori. Lo si critica invece per l’affidabilità durante le corse lunghe e a tappe. Poco costante o comunque poco scafato in campionato, il mister ha davvero un feeling particolare con le Coppe
Che Simone Inzaghi sia un ottimo allenatore lo dice la sua carriera, e poi lo confermano le statistiche. Ciononostante, i tifosi lo accusano spesso di mostrare un po’ troppi limiti nella gestione difensiva e dei cambi (per non parlare della fissazione nei confronti dei cartellini). Nessuno però può imputargli di non combattere bene nelle partite importanti.
L’allenatore dell’Inter ha vinto finora tre Supercoppe italiane, e tutte e tre in modo alquanto rocambolesco. Nella sua bacheca da mister ci sono poi due Coppe Italia. Ecco perché lo chiamano uomo da finale. L’anno scorso, alla vigilia della sfida di Supercoppa contro la Juventus (risolta nel recupero da Sanchez), Inzaghi sorrise riguardo alla sua fama da “specialista di gare secche“. Ci scherzò su anche Allegri, dandogli del fortunato.
“In Supercoppa ho fatto due finali con la Lazio. Una volta c’era Allegri e una Sarri, è andata bene e abbiamo ottenuto due vittorie importanti partendo da sfavoriti“, spiegò mister Inzaghi l’anno scorso. “Poi una finale di Coppa Italia l’ho persa…“. E invece con l’Inter è riuscito a ottenere un due su due, vincendo la Supercoppa italiana 2021 e la Coppa Italia 2021-2022. E in più, sempre in nerazzurro, è arrivato a essere l’allenatore più vincente nelle prime 250 partite in Serie A.
Guardiamo attentamente i numeri. Dal 2016 al 2021 Inzaghi ha disputato quattro finali per una Coppa nazionale con la Lazio: ne ha vinte tre e persa una. Perse 2-0 contro la Juve nel 2017-17. Poi trionfò per la prima volta in Coppa Italia nel 2017-18, per 2-0 contro l’Atalanta. Nel 2017 vinse la Supercoppa Italiana per 3-2 contro la Juventus. Un’altra Supercoppa arrivò nel 2019 sempre contro la Juve con una vittoria di 3-1. Con l’Inter, Inzaghi ha vinto la Supercoppa italiana contro la Juventus per 2-1 (goal di McKennie per la Juve e di Lautaro e Sanchez per l’Inter). Poi con il 4-2 nel segno di Perisic, Inzaghi si è preso contro i bianconeri anche la Coppa Italia 2020-21.
Il trend positivo di Simone Inzaghi nelle gare secche
Inzaghi è dunque un uomo da finali, che dà il massimo solo nelle gare secche? Di certo sa gestire i faccia a faccia da dentro o fuori e sembra molto meno a suo agio nei lunghi percorsi di un campionato. In più le squadre dell’allenatore piacentino sembrano sempre rivitalizzarsi nei momenti più critici.
A Inzaghi non dispiacciono le “ultime spiagge”. Lo ha dimostrato anche quest’anno contro il Barcellona, quando sembrava vicinissimo all’esonero e poi ha portato a casa una specie di miracolo sportivo, o contro il Napoli, qualche settimana fa, quando tutti lo davano per spacciato.
La statistica più importante per la Supercoppa che si giocherà a Riad contro il Milan mercoledì 18, alle ore 20:00 (fuso italiano) è che Inzaghi ha vinto finora tre finali su tre disputate in questa speciale coppa. Solo Lippi e Capello hanno fatto meglio di lui. Vincendo potrebbe eguagliarli.
L’arbitro della finale
La Supercoppa italiana sarà arbitrata da Fabio Maresca, che non ha mai arbitrato l’Inter in questa stagione. Il quarantunenne direttore di gara di Napoli sarà a Riad mercoledì per dirigere la finale di Supercoppa Italiana contro il Milan. E, com’è noto, non è molto gradito ai tifosi interisti.
Tutti ricordano lo sfogo di Conte contro il fischietto: “Maresca, sei sempre tu…“. L’arbitro, sempre restando sulle statistiche, ha diretto undici sfide in cui ha giocato l’Inter. Per i nerazzurri i precedenti sono buoni: sette vittorie, due pareggi e due sconfitte il bilancio. Ultimo confronto diretto, quello vinto per 3-1 in casa dello Spezia lo scorso 15 aprile.
Maresca sarà assistito da Alassio e Baccini, con Daniele Chiffi nelle vesti di quarto ufficiale. Al VAR ci sarà Aleandro Di Paolo, coadiuvato da Rosario Abisso e da Alessandro Lo Cicero.