Il tempo stringe, e Skriniar continua a rinviare la sua decisione. A oggi non è possibile nemmeno parlare di un rifiuto del rinnovo, dato che lo slovacco non si è pronunciato. Per questo è necessario per l’Inter cominciare comunque a cercare un erede di Skriniar
La situazione è nota e snervante per ogni tifoso di fede interista. La società nerazzurra si è spinta oltre ogni proprio limite, offrendo allo slovacco 6 milioni di euro più bonus per il rinnovo dell’ingaggio. Ma l’attuale capitano non ha sciolto i nodi né manifestato chiaramente le proprie intenzioni future.
Skriniar è chiamato a una scelta, che secondo molte voci dovrebbe arrivare dopo la Supercoppa (entro il fine settimana dovrebbe esserci l’ennesimo incontro con gli agenti). Ma anche l’Inter deve fare le proprie valutazioni e trovare un salvagente. Nello specifico un possibile erede di Skriniar su cui poter costruire la difesa della prossima stagione (o ricostruire quella attuale, in caso di vendita anticipata dello slovacco).
Il difensore che piace a Marotta e Ausilio è però lo stesso che sta seguendo anche il Napoli da più di un mesetto. Se sul campo, fra le due squadre l’ha spuntata l’Inter, sul mercato i partenopei sembrano molto più avvantaggiati: Giuntoli ci sa fare e la squadra ha molto appeal, per via del primo posto in campionato e dell’ottima fase a gironi in Champions.
L’erede di Skriniar: è battaglia fra Inter e Napoli
Il calciatore valutato sia all’Inter che al Napoli è Tiago Djalò, portoghese, classe 2000, con un breve passato nel Milan. Il ragazzo, attualmente al Lille, ha infatti giocato nella primavera rossonera dal gennaio all’agosto 2019 per poi finire nella trattativa che ha portato Leao a Milano. All’epoca fu valutato intorno ai 4 milioni. Era un giovane di belle speranze senza molta esperienza. Ora è una delle rivelazioni della Ligue 1 e uno dei profili su cui punta il Portogallo per il rinnovo generazionale.
Djalò potrebbe davvero essere preso come erede di Skriniar. Dello slovacco possiede la prestanza fisica e la personalità. Le differenza stanno nei tempi di intervento, in cui Milan Skriniar eccelle, e nella velocità, dove il portoghese è più dotato.
A oggi sembra che il Napoli sia in vantaggio sul portoghese. Secondo alcune informazioni raccolte da Calciomercato.it, qualche settimana fa gli agenti del difensore hanno discusso con alcuni uomini mercato della società di Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli sarebbe pronto a spendere una quindicina di milioni. E pare che il ragazzo abbia dato un ok al trasferimento o quantomeno alla trattativa.
La contromossa dei nerazzurri all’addio di Skriniar
Per bruciare la concorrenza del Napoli, l’Inter dovrebbe dunque rilanciare. Potrebbe farlo vendendo subito il ventisettenne nato a Žiar nad Hronom in Slovacchia in caso di non rinnovo. Prospettiva che però non piace a Inzaghi, che vorrebbe tenere in squadra lo slovacco fino a giugno, anche di fronte alla prospettiva di perderlo poi a zero. Dovranno dunque essere Marotta e Ausilio, nel caso sempre più probabile di non rinnovo, a convincere il mister a cedere. Cosa non impossibile, dato il carattere accomodante di Simone Inzaghi e la sua cultura “aziendalista“.
Calciomercato.it parla di una spesa di circa 15-20 milioni per Djalò, descrivendolo come “uno dei pilastri del Lille attualmente sesto in Ligue 1 con 34 punti, tre in meno rispetto alla zona europea“. Il sito ricorda come questa valutazione potrebbe scendere, già a giugno, dato che il contratto del ragazzo scadrà fra un anno e mezzo.
Intanto, sempre meno fiduciosi, si aspetta la risposta di Skriniar, nella vana speranza che il difensore voglia stupire tutti rinunciando alla proposta da 9 milioni a stagione del PSG o alla prospettiva di altri ingaggi stellari per diventare una bandiera del club. Proprio come gli hanno chiesto recentemente i tifosi nerazzurri con uno striscione.
Perdendo lo slovacco, l’Inter lavorerebbe dunque per prendere Djalò. In alternativa si ragionerebbe su Demiral, il più complicato Pavard del Bayern Monaco e Thilo Kehrer del West Ham. Tutti affari difficili, sulla carta.