A giugno Simone Inzaghi potrebbe lasciare l’Inter. La panchina dell’allenatore piacentino scotta, ma l’addio non è un affare che convince la dirigenza
La Curva Nord ha già contestato l’allenatore. E buona parte dell’ambiente è deluso dai risultati in campionato. Si invoca un cambio di rotta. Conviene?
L’impressione generale è che Inzaghi non andrà via a giugno. Per restare a Milano gli basterà centrare la qualificazione in Champions. In caso contrario, l’esonero diventerebbe una scelta inevitabile, anche se estremamente gravosa per le casse interiste. Pesa tanto infatti il contratto del tecnico, che dura fino al 2024 per 5,5 milioni netti.
Chi poter prendere poi al posto di Inzaghi? Il Cholo Simeone e altri nomi di allenatori top non rientrano nelle possibilità economiche del club. Ecco perché, dovesse Inzaghi salutare a giugno, potrebbero essere seguite soltanto piste low cost in Serie A.
Su tutti vengono monitorati Juric e Thiago Motta. Due allenatori di prospettiva, che però conoscono già più o meno bene l’Inter. E non è tutto: dato il loro stile di gioco, eviterebbero anche una rivoluzione della squadra. Da parte di Zhang sembra comunque predominante la volontà di dar seguito al progetto Inzaghi. E non solo per una scelta tecnica. Secondo le informazioni raccolte da interlive.it, Ausilio sarebbe invece abbastanza affascinato dalla prospettiva di portare Motta sulla panchina dell’Inter. Sia per questioni di legame affettivo che per grande stima nei confronti del suo lavoro.
E in effetti Motta sta facendo bene al Bologna. La sua squadra gioca bene, corre e appare quasi sempre ben motivata. Ed è proprio la capacità di motivare che i dirigenti dell’Inter cercano in questo momento.
Inzaghi saluta a giugno? Si seguono Thiago Motta e Juric
Anche Fabrizio Biasin, intervistato ai microfoni di calciomercato.it in onda sul canale Twitch TvPlay, ha spiegato che molto probabilmente Inzaghi non andrà via a giugno. “Futuro Inzaghi? Bisogna anche ricordare che l’Inter non ha mille lire da buttare per un nuovo allenatore”.
Il tecnico piacentino ha una buona media punti e ha portato all’Inter già tre trofei. Ciò che non piace è la sua gestione dei momenti critici e la sua intransigenza tattica. Le sconfitte in campionato sono già parecchie, e quasi tutte sono dipese da un atteggiamento troppo rigido. Inoltre, sembra che Inzaghi non sia in grado di scuotere la squadra e di inventare soluzioni tattiche estemporanee per ovviare ai problemi contingenti.
In più è innegabile che l’Inter stia seguitando a offrire un rendimento incostante in Serie A. Così, dopo l’ennesimo passaggio a vuoto (il pareggio contro la Sampdoria), è giusto che Simone Inzaghi venga criticato per il suo operato.
Oltre allo 0-0 di Genova pesa anche la gestione del caso Lukaku-Barella. Ecco perché oggi ci sarà un faccia a faccia tra Inzaghi e la dirigenza. Il club chiederà all’allenatore un po’ di polso duro con la squadra.
Marotta valuta Inzaghi: l’obiettivo ora è il secondo posto
Beppe Marotta vedrà l’allenatore con l’area tecnica alla Pinetina. Ci saranno anche il ds Piero Ausilio e il suo vice Dario Baccin e il club manager Riccardo Ferri. Durante l’incontro si cercherà di capire qual è il male dell’Inter. L’obiettivo minimo è il secondo posto.
I nerazzurri sono una delle delusioni del campionato. La squadra di Simone Inzaghi, partita per vincere lo scudetto, è infatti a meno quindici dal Napoli capolista e ha sei lunghezze in meno rispetto a quanto fatto nello stesso periodo nella scorsa stagione. Ecco perché il futuro dell’attuale allenatore sembra sempre in discussione.
Inzaghi si difende tirando in ballo il cammino straordinario del Napoli. Ma le valutazioni saranno più profonde. Simone Inzaghi deve superare gli ottavi di Champions e piazzarsi tra le prime quattro in campionato. In caso contrario, bye bye Inter.
Giorni fa il sito todofichajes.com ha rilanciato la suggestione Simeone per il dopo Inzaghi sulla panchina dell’Inter. Il tecnico dell’Atletico Madrid, ex nerazzurro e vincitore della Coppa Uefa 97/98, non sembra però alla portata del club: ha un ingaggio troppo alto e aspettative non compatibili con quanto Zhang può offrire.
Due quindi sono le strade alternative. E portano ad allenatori di Seria A. Juric e Thiago Motta. Ecco due nomi che nelle ultime ore stanno circolando come possibili sostituti di Simone Inzaghi per la prossima stagione. Qualcuno ha anche Italiano e Maurizio Sarri. Ma si tratta di nomi già fuori portata. Se l’Inter dovesse cambiare, punterebbe su un mister dall’ingaggio basso e soprattutto pronto a non pretendere troppo dalla dirigenza.