Anche la Curva Nord si è accodata alle critiche, in parte legittime, nei confronti del tecnico piacentino. Ma l’Inter attuale non può permettersi un allenatore migliore
La crociata contro Inzaghi, ora anche della Curva Nord (manovrata, spinta da qualcuno?), fatichiamo a comprenderla del tutto. È vero, in campionato il cammino è stato fin qui non esaltante, con lo Scudetto andato già da un bel po’ anche per colpa di un Napoli da record; ma nel frattempo il tecnico piacentino ha portato un’altra Supercoppa italiana, non è molto ma nemmeno poco, battendo il Milan con un sonoro 3-0 e superato quello che a detta di tutti era il peggior girone di Champions.
Inzaghi non ha l’appeal che aveva Conte, specie all’interno dello spogliatoio, e dei limiti evidenti. Una rigidità tattica non sempre utile e comprensibile abbinata a delle difficoltà nella lettura delle partite e dei cambi, però allo stesso tempo ha dimostrato di saper reggere l’impatto con una big. In primis le enorme pressioni che si vivono all’Inter, non facendosi mai travolgere dai problemi di una proprietà che da tre anni tira a campare. Problemi che hanno tolto serenità all’ambiente.
C’è poi da dire che forse un po’ tutti abbiamo sopravvalutato la rosa attuale: diversi giocatori sono in scadenza (quasi un’intera difesa…), a fine corsa al di là della situazione contrattuale. Brozovic non c’è quasi mai stato, Lukaku solo ora sta dando segnali di ripresa dopo metà stagione vissuta ai box. Per non parlare di Correa…
Il Napoli ha invece una squadra ‘fresca’ atleticamente e libera di testa; i calciatori più importanti della squadra di Spalletti sono in ascesa, da Kvaratskhelia a Osimhen, e non in discesa come molti dell’Inter: de Vrij, Gosens, probabilmente Brozovic e Lukaku stessi. Insomma il Napoli sta aprendo un ciclo, può aprirlo se il mercato dovesse consentirlo, mentre l’Inter lo sta in un certo senso chiudendo. Con tutte le conseguenze dovute a ciò.
La crociata a Inzaghi, peraltro fresco di rinnovo fino al 2024 con ingaggio aumentato a 5,5 milioni netti bonus esclusi (un totale sui 14-15 milioni lordi) avrebbe più senso se ci fossero le possibilità di prenderne uno migliore di lui. E a meno di una svolta societaria, questo non sarà possibile.
Gli accessibili, che piacciono alla dirigenza, sono Juric e Thiago Motta. Ma sono più bravi di Inzaghi? Marotta stima tanto De Zerbi già da qualche anno, ma non sarebbe facile strapparlo al Brighton e alla Premier. Tra l’altro occorrerebbe rivoluzionare o quasi la rosa, per renderla a sua immagine e somiglianza. Il bresciano è uno alla Sarri, che venne bocciato per il dopo Conte, sul mercato avrebbe esigenze specifiche che adesso l’Inter non potrebbe soddisfare. Poi De Zerbi, ma medesimo discorso per Motta e Juric, sarebbero da verificare in una big, nel tritacarne Inter dove un pareggio fa rumore. Facile fare i fenomeni senza la pressione del risultato a tutti i costi, molto meno in piazze importanti dove il primo obiettivo di un allenatore è sopravvivere, accettando compromessi e critiche feroci ogni santo giorno.
I campioni d'Italia dell'Inter di Inzaghi affrontano il Verona di Zanetti nella 13esima giornata di…
L'Inter potrebbe effettuare un'operazione piuttosto sorprendente in entrata: i nerazzurri sono su un altro portiere,…
Brutte notizie per quanto riguarda i nerazzurri. Stop improvviso per l'argentino, che non sarà nemmeno…
Il ritorno di Patrick Vieira in Serie A genera grande curiosità tra gli appassionati: attenzione…
L'Inter sta andando a caccia dell'erede di Mkhitaryan per il futuro del suo centrocampo: il…
Il futuro di Marko Arnautovic è sempre più in bilico all'Inter: l'addio è sempre più…