Barcellona e Sergi Roberto hanno raggiunto l’accordo per prolungare la permanenza del catalano classe ’92 nel club a cui è stato sempre legato: contratto fino al 2024 con opzione di rinnovo per un ulteriore anno
Il vice capitano dei blaugrana è riuscito a convincere prima Xavi e poi la dirigenza del Barça, e così è arrivato il prolungamento. Sergi Roberto ha firmato un accordo con il Barcellona fino a giugno 2024 con opzione fino al 2025, che si attiverà al raggiungimento di determinati obiettivi.
Quindi è davvero tutto fatto per il rinnovo del jolly col Barcellona. Manca solo l’ufficialità. Ciò, però, non significa che il futuro di Sergi Roberto sia già scritto. Il difensore laterale classe ’92 potrebbe doversi comunque non separare dal Barça. I blaugrana cercano sempre un terzino destro. E magari potrebbero tornare a concentrarsi su Dumfries. Colpa o merito della Pimenta, che potrebbe proporre il suo assistito anche in Spagna, dopo aver concluso poco con le squadre di Premier.
Insomma, la potente agente è chiamata a cercare una difficile intesa fra Barcellona e Inter in modo da far trasferire l’olandese in Catalogna a prezzo di sconto. Il Barcellona non ha infatti intenzione di spendere i 40 milioni richiesti dall’Inter e per questo potrebbe tentare un’offerta al ribasso: 15 milioni, più Sergi Roberto e un giovane.
Di fronte a una simile proposta, l’Inter direbbe di no. La proprietà è stata chiara finora: per Dumfries si accetta solo cash. Si era partiti da 60 milioni, subito dopo il Mondiale, e ora ci si accontenta di 40.
Sergi Roberto: c’è l’accordo col Barcellona, ma occhio allo scambio con Dumfries
Dumfries resta tra il nome in cima alla lista dei sacrificabili nel prossimo mercato estivo per l’Inter. Sacrificio relativo: oggi nessuno potrebbe intendere la cessione dell’olandese come un depotenziamento della rosa nerazzurra, dato che l’ex PSV ha anche perso il ruolo di titolarissimo. Proprio il calo di Dumfries dopo il Mondiale mette i dirigenti dell’Inter in affanno. Il laterale ha perso appeal sul mercato. Prima lo cercavano tutti, ora non se lo fila più nessuno. E Marotta ha già dovuto abbassare due volte il prezzo: da 60 a 50, poi da 50 a più di 40.
Il Chelsea, che lo ha seguito a lungo, è sparito. Si è eclissato anche l’interesse del Tottenham. Dallo United non sono arrivate più telefonate. Si spera ancora nel Newcastle, ma anche da quel lato si muove poco.
Ciononostante si parla ancora con insistenza di un suo probabile addio, a giugno. E nelle scorse settimane qualcuno lo aveva accostato anche all’Arsenal. Ma i Gunners puntano tutto su Ivan Fresneda e difficilmente potrebbero spendere 40 milioni per l’olandese, che non è la prima scelta.
Dumfries non è la prima scelta neanche per Inzaghi. L’allenatore sta provando a rilanciare il terzino destro, ma l’impressione è che contro il Porto schiererà Darmian. L’altro dubbio di Inzaghi riguarda l’attacco: bisogna puntare su Dzeko o su Lukaku?
Dzeko o Lukaku?
Ospite a calciomercato.it, in onda sul canale Twitch TVPLAY, il giornalista Fabrizio Biasin ha parlato dell’imminente sfida di Champions contro il Porto e del possibile ballottaggio fra Lukaku ed Edin Dzeko. “In mia opinione davanti partirei con Dzeko, in questo momento è più avanti. Lukaku ha dato segnali ma non sufficienti per preferirlo a Dzeko. Tenendo conto che si andrà sui 180 e più minuti penso ci sarà spazio per tutti e tre gli attaccanti”.
“Sono molto curioso di vedere se si giocherà con il centrocampo composto da Calhanoglu, Brozovic e Barella“, ha continuato il giornalista, “oppure si opterà per quello più consueto con Mkhitaryan, Calhanoglu e Barella”.
Lukaku scalpita. Pare che il belga voglia a tutti i costi giocare la partita di Champions, sicuro di poter dare il massimo. L’attaccante sa di dover garantire all’Inter prestazioni importanti e qualche goal. Altrimenti la sua permanenza a Milano sarà interrotta a giugno. Big Rom costa 20 milioni circa, soldi che l’Inter non ha. Senza un rilancio, il belga non può pretendere che i nerazzurri lo tengano ancora in squadra.