Via Suning, Inter al fondo Usa: “Discorsi avanzati”

Nuove conferme sull’operazione di mercato che avrebbe come protagonisti l’attuale proprietà dell’Inter e il fondo statunitense interessato alle quote societarie del club

È trascorso diverso tempo dall’ultima volta in cui si è parlato del destino dell’Inter. Tempo addietro c’era il fondo arabo ‘Pif’ dietro alla voglia di passare nuovamente il testimone della società in mano a Suning ad una cordata economicamente molto forte, prima che il presidente Steven Zhang ammettesse l’intenzione di non discutere con nessuno del passaggio delle quote maggioritarie del club. Così gli arabi hanno virato sul Newcastle United, una delle grandi superpotenze a livello europeo militante nel campionato di Premier League.

Zhang via dall'Inter, ecco il fondo americano
Dirigenza dell’Inter, vincitrice della Supercoppa Italiana ai danni del Milan – interlive.it

Oggi, però, la questione sarebbe leggermente cambiata grazie a nuove conferme su sfondo internazionale. Il presidente cinese, figlio del patron del colosso Suning ed egli stesso parte attiva del Consiglio di Amministrazione, si sarebbe discostato dal solo desiderio di chiamare a sé soci di minoranza lasciando carta bianca a Goldman Sachs e Raine Group per cercare un acquirente che possa non soltanto farsi carico dell’intera percentuale delle quote, ma anche eludere il debito di 350 milioni di euro riservato ad Oaktree. Ci sarebbe dunque un fondo statunitense, non ancora precisato, con il quale i due colossi interbancari starebbero dialogando in questi giorni per raggiungere un accordo sulla cessione.

Zhang ancora al bivio: tra permanenza e cessione

La trattativa con il fondo americano potrebbe raggiungere il culmine al termine della stagione regolare, nella speranza che l’Inter possa continuare a macinare tanti successi dal punto di vista sportivo che aprano le porte degli investitori su un nuovo livello di appetibilità internazionale.

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Zhang e l’Inter in Supercoppa – interlive.it

Verosimilmente si partirà da una base di 1,2 miliardi di euro come preventivato in precedenza, se non addirittura qualcosina di più.

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