Il centrocampista è vicino al rinnovo di contratto con il club inglese, sfumano tutte le chance di integrazione al progetto nerazzurro di Inzaghi
Nonostante le centinaia di milioni di sterline spese a cavallo tra la passata sessione estiva di mercato e quella invernale chiusa un mesetto fa, il Chelsea non naviga affatto in acque sicure. O per meglio dire, non dove dovrebbe. Il livello qualitativo di cui dispone Graham Potter è assoluto, ma i risultati ottenuti sul campo dicono il contrario. E adesso il tecnico inglese è il primo degli indiziati sul piede della partenza, se questo trend oscillante non dovesse finalmente incontrare una certa stabilità nelle prossime partite di Premier League.
Nel frattempo, però, Potter ha il dovere di trascinare il Chelsea ad un miglioramento. Poi bisognerà guardare con un pizzico di lungimiranza anche alla prossima stagione, per partire col piede giusto e competere al pari di Arsenal e Manchester City in vetta alla classifica del massimo campionato inglese. Per farlo ci sarà da fare qualche conto in tasca, tappare eventuali criticità e salvaguardare il benessere generale della rosa. Blindando, se necessario, qualche elemento di spessore. E questo è ciò che la dirigenza di Todd Boelhy ha voglia di fare con N’Golo Kanté. Il centrocampista francese, seguito con grande attenzione anche dai club di Serie A in questi mesi, non dovrebbe andare proprio da nessun’altra parte se non restare al Chelsea.
Calciomercato, Kanté fuori portata per l’Inter: c’è solo Chelsea
Il calciatore, secondo fonti inglesi, sarebbe vicino al rinnovo di contratto con il club londinese fino al giugno 2026. Chance azzerate, quindi, anche per l’Inter.
I nerazzurri avevano sondato il profilo del mediano francese come una mera suggestione, ma le possibilità di vedere Marcelo Brozović fuori rosa la prossima estate hanno ridestato le attenzioni di Giuseppe Marotta e Piero Ausilio dietro suggerimento di Simone Inzaghi. L’unico intoppo, ma nient’affatto da sottovalutare, è relativo agli ingenti costi di gestione dell’eventuale operazione. Il suo ingaggio è proibitivo per una società ancora in evidente difficoltà economica, anche mettendo di mezzo le più ‘certe’ uscite di scena di Roberto Gagliardini, Robin Gosens e Denzel Dumfries.