Ora, sì, è possibile dirlo anche fuori dai denti: Mkhitaryan è stato un grande colpo, diciamo pure un affarone. Titolare insostituibile, già alla diciassettesima partita consecutiva da titolare, l’armeno è una garanzia
A trentaquattro anni Henrikh Mkhitaryan è riuscito nell’impresa di riciclarsi come mezzala tosta e funzionale. Un tempo non troppo lontano sembrava il classico centrocampista offensivo discontinuo, in grado di illuminare e poi di spegnersi da un momento all’altro. Nella stagione 2022/23, Mkhitaryan ha però fatto vedere di essere capace anche come incursore, giocatore d’interdizione e nel collegamento fra difesa e attacco.
Finora, in campionato, ha giocato diciassette partite da titolare ed entrato cinque volte come riserva. Ha tirato in porta quattro volte (su una quindicina di tentativi in totale) mettendo a segno tre goal.
In media l’armeno esegue fra i trentacinque e i quaranta passaggi in ogni partita. La percentuale di passaggi completati è di circa l’88%. Gli assist per ora sono pochi: uno solo in campionato. Dal punto di vista disciplinare ha ricevuto tre gialli cartellini e non è mai stato espulso. In Champions League ha giocato sei partite più una da subentrato, e ha all’attivo un goal. Gli assist sono zero. Quasi sempre si è dimostrato atleticamente impeccabile, concentrato e opportunamente cattivo.
Prendere giocatori a zero dalla Roma, quindi, conviene. Sembravano scarti, sia Dzeko che Mkhitaryan, e invece entrambi hanno finora fatto il bene dell’Inter. L’affarone che ha portato Mkhitaryan a Milano potrebbe anche ripetersi, con Chris Smalling. Com’è noto, non c’è ancora alcuna certezza sul futuro di de Vrij in nerazzurro. E l’inglese potrebbe essere il profilo giusto per la difesa dell’Inter del prossimo anno. L’affare al momento dipende più dalla Roma che da Smalling o dall’Inter. Infatti, il giocatore inglese ha fatto capire di voler prolungare con i giallorossi, ma senza essere svalutato. Per ora, però, non è stato ancora raggiunto l’accordo fra le parti.
Affarone Mkhitaryan a zero: la storia si può ripetere
Il difensore ha il contratto in scadenza con i giallorossi a giugno 2023. La dirigenza della Roma gli avrebbe già proposto un rinnovo biennale con uno stipendio di circa 4 milioni a stagione (500 mila euro in più rispetto al contratto attuale). Ma Smalling punta ad ottenere qualcosina in più, e soprattutto vorrebbe un triennale senza clausole.
Su di lui ci sono da tempo Inter e Juve. E poi si vocifera di una possibile offerta dalla MLS o di un club di Premier. Proprio quest’ultima possibilità potrebbe portare il difensore al divorzio, dato che la sua famiglia vorrebbe tornare in Inghilterra.
Giustamente, un sacco di squadre sono interessate a Chris Smalling, un calciatore di esperienza e personalità, in grado di trascinare la squadra nei momenti più delicati. Lo ha dimostrato ieri contro la Juventus, in una delle sue migliori partite della stagione. Il fatto che non abbia ancora prolungato con il club dei Friedkin lascia pensare che l’inglese si stia guardando intorno. Sì, la situazione con la Roma potrebbe sbloccarsi da un momento all’altro, ma in caso di rottura i nerazzurri e i bianconeri si fionderebbero sul difensore, che a trentatré anni può dire ancora la sua in Serie A.
Ancora nessuna risposta alla Roma per il rinnovo
Smalling è una delle colonne della formazione allenata da José Mourinho. L’inglese ha detto esplicitamente di voler continuare con la Roma, ma di aspettarsi dal club un passo deciso in avanti nella trattativa: tradotto, più soldi e un anno in più di contratto. L’ex capitano del Manchester United è anche tentato dal trasferirsi in un club come l’Inter in cui potrebbe ritrovare l’amico Lukaku e Dzeko.
Alcuni tifosi interisti, però, storcono un po’ il naso. Un altro “vecchietto” a zero? Per i dirigenti nerazzurri, tuttavia, non c’è nulla di cui lamentarsi, dato che gli altri due anzianotti presi dalla Roma hanno stupito in positivo. Soprattutto l’armeno, che atleticamente sta reggendo come nessuno si sarebbe mai aspettato.
Se Brozovic sta giocando in panchina è anche per via dell’exploit di Mkhitaryan. C’è infatti il turco che sembra sprecato da spostare nella sua posizione originaria e poi c’è appunto l’armeno, che non si stanca mai. E così il croato non riesce a rientrare in campo.