Il nome dell’attuale tecnico del Tottenham è stato riaccostato con insistenza ai nerazzurri. Uno scenario tutt’altro che percorribile. Ecco svelati i motivi
Nelle scorse ore è giunta voce di un possibile ritorno di Antonio Conte all’Inter: tecnico che ha indossato le vesti di allenatore nerazzurro nella stagione 2019-20 ed in quella successiva, quest’ultima condita anche dalla vittoria dello scudetto.
Ad aver sganciato la bomba è stato Alfio Musmarra, giornalista che recentemente ha ammesso che ci sia stato un contatto tra il tecnico leccese ed un membro appartenente allo staff dell’Inter. Un approccio che, conseguentemente, ha di fatto spinto la maggior parte dei tifosi interisti a sognare letteralmente ad occhi aperti. Bisogna essere realisti però: il suo ritorno, ad oggi, appare davvero complicato, per non dire impossibile, in quanto l’Inter non può minimamente permettersi in questo momento di ingaggiare nuovamente Conte, non tanto per via del suo stipendio da 15 milioni di euro netti a stagione che percepisce attualmente al Tottenham, quanto per tutta una serie di altri fattori.
Calciomercato Inter, al 70% nessun ritorno di fiamma tra Conte e i nerazzurri: eccone i motivi
La delicata situazione economico-finanziaria che l’Inter sta affrontando in questi ultimi anni è sotto gli occhi di tutti. Per via di tutti quei importanti investimenti compiuti nell’era Conte – quali Lukaku, Hakimi, Eriksen e così via – hanno messo in seria difficoltà i nerazzurri: al punto che questo momento persiste tutt’ora.
Ormai si sa, a causa di quell’attivo da 60 milioni di euro che Zhang dovrà necessariamente far registrare entro il prossimo 30 giugno – giorno di chiusura del bilancio – i nerazzurri sono, quindi, chiamati a dover attuare tutta una serie di importanti operazioni in uscita. Non a caso, si parla da moltissimo tempo delle potenziali cessioni di gente come Dumfries, Correa, Brozovic e tanti altri. Duole dirlo, ma è così: nessuno è da considerarsi incedibile all’Inter, ma che ne è della situazione Conte, invece?
Quando nelle righe precedenti ci riferivamo al fatto che l’Inter non può più permettersi di compiere gli investimenti di una volta – dove vi accennavamo, per l’appunto, delle operazioni riguardanti Lukaku, Hakimi ecc. – intendevamo dire che quegli affari portati a termine nel recente passato sul mercato restano, ora come ora, del tutto impensabili. Di fatto, il vero e proprio ostacolo non è rappresentato dall’ingaggio del tecnico in sé per sé, bensì dalle garanzie di un mercato d’altissimo livello che i nerazzurri non possono minimamente permettersi di garantire a Conte in caso di ritorno. Non dimentichiamoci, peraltro, che l’intera dirigenza del ‘Biscione’ deve ancora capire come muoversi, per bene, per l’erede di Skriniar (anche Djalo è andato ko a causa della rottura del crociato).
Insomma, ad oggi – salvo l’ingresso di un fondo americano nelle azioni della ‘Beneamata’ – non ci sono proprio le condizioni per alludere ad un ritorno del tecnico leccese. Inzaghi difficilmente verrà esonerato. L’unica condizione per poter vedere l’ex allenatore laziale lontano da Milano non è altro che quella di una mancata qualificazione alla prossima edizione di Champions League e, in quel caso, arriverebbe al suo posto un allenatore: giovane, con poche pretese su mercato, ma soprattutto da un ingaggio che si aggira sulla media. Occhio perché a parlare della situazione del tecnico piacentino, e di molto altro, è stata una persona in particolare.
Biasin a Tv Play: “Visto ottime gare dell’Inter di Inzaghi. Spalletti? Vi dico la mia”
Il noto giornalista di ‘Libero’, Fabrizio Biasin, ha parlato a ‘Calciomercato.it‘ in onda su Tv Play, a proposito della situazione tecnici in Serie A: soffermandosi in particolar modo su Inzaghi e Spalletti.
“Simone non è uno di quei tecnici in grado di garantirti quel filotto da quattro o cinque gare consecutive, ma devo ammettere che qualche bella partita da parte dell’Inter l’ho vista. Penso al periodo tra novembre e dicembre 2021, alla Supercoppa, alla partita col Napoli e per ultima a quella col Barcellona dove, una squadra come la loro che domina in Liga, ha fatto tantissima fatica coi nerazzurri: tant’è che sono usciti. Spalletti? C’è sempre l’idea che il nuovo sia meglio del vecchio. In questo momento vedo Inzaghi che viene trattato male proprio come accadde a Luciano tanti anni fa che ora è il migliore. È vero, doveva provare a vincere lo Scudetto, però vorrei ricordare che ha vinto due coppe ed è arrivato secondo”.