Per la società e per i tifosi è come se fosse già stato venduto, lo dimostra anche l’atteggiamento in campo del giocatore, sempre più spaesato e svagato
Ormai tutti possono dichiararsi consapevoli del futuro addio. Manca però un termine assai importante: l’acquirente! Inoltre c’è il problema della quotazione: il suo cartellino si è svalutato enormemente.
E non si tratta più solo di questioni di biancio. Per l’Inter Denzel Dumfries non è più un nome su cui puntare: ha deluso in termini di crescita e affidabilità. È appunto un calciatore già venduto. L’unica speranza è che si riprenda in questi ultimi mesi, mettendo a segno qualche goal in più in stagione e qualche assist. C’è infatti necessità che si rivaluti, in modo da poterlo vendere almeno a una quarantina di milioni.
I potenziali acquirenti stanno sparendo uno dopo l’altro. Il Chelsea ha già preso Malo Gusto, lo United punta Frimpong del Bayer Leverkusen, l’Arsenal ha le mani su Fresneda e il Tottenham si è già cautelato con Porro… I 50 milioni di base che l’Inter chiedeva per Dumfries a gennaio, ormai, appaiono fuori mercato. E si sospetta che dinanzi a un’offerta da 35-40 milioni di euro Marotta possa addirittura stappare lo spumante (non lo champagne, che costa troppo). Insomma, i nerazzurri non vedono l’ora che si concretizzi il tanto ventilato sacrificio di Denzel Dumfries.
Resta da capire chi potrebbe potrebbe acquistarlo e chi potrebbe arrivare al suo posto. Per la cessione, l’Inter ha delegato il lavoro sporco all’agente del ragazzo, la Pimenta. E la potente procuratrice sta attualmente lavorando sul fronte spagnolo, dopo aver incassato parecchi no in Premier.
Ve lo ricordate Marotta subito dopo il Mondiale? Gongolante annunciava che l’Inter non avrebbe ceduto il laterale olandese a meno di 60 milioni. Una ventina di giorni e il prezzo è sceso a 55. Ora, a due mesi da quelle dichiarazioni, siamo già sotto i 40.
Vero è che l’Inter non ha più bisogno di far entrare 60 milioni nelle casse per sanare il bilancio: ne bastano 30. Ma, considerando le ultime prestazioni di Dumfries, chi se la sentirà di spendere 40 milioni per un terzino che non salta mai l’uomo, sbaglia i cross e, sovente, inciampa sulla palla?
Per il sostituto, l’Inter potrà permettersi una spesa massima di 20 milioni. Ma sarebbe preferibile risparmiare il piu possibile. Il preferito di Ausilio è noto da tempo, e risponde al nome di Tajon Buchanan, canadese del Club Brugge valutato tra i 15 e i 20 milioni di euro. Le alternative più plausibili sono Diogo Dalot del Manchester United ed Emil Holm dello Spezia. C’è poi interesse per Mazzocchi della Salernitana, che però già costa troppo per i gusti di Zhang.
Per Marotta, invece, l’obiettivo numero uno per la fascia destra è io terzino marocchino ex Ajax (ora al Bayern Monaco) Noussair Mazraoui. Piccolo problema: il ragazzo percepisce un ingaggio da 8 milioni netti. Altro problema: costa più di 25 milioni. Ma c’è che il marocchino sta giocando pochissimo in Germania e si sta svalutando, e che Marotta potrebbe provare a prenderlo in prestito con diritto di riscatto.
Non sarebbe un brutto affare. Il marocchino è una scheggia e può giocare su entrambe le fasce. Senza sconto, comunque, non se ne fa niente. A quel punto, Marotta si orienterebbe a un parametro zero. Per esempio Bellerin dello Sporting. Uno che qualche anno fa giocava nel Barcellona ed era valutato 40 milioni. Proprio come Dumfries adesso!
Occhio poi al russo Karavaev dello Zenit. Un bestione che corre come un matto, ma da educare un po’ tatticamente. Pure lui va in scadenza a giugno.
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