Sembra che Zhang voglia accelerare sul fronte stadio. Intanto continuano, incessanti, le voci su una possibile cessione del club già in estate
C’è qualcosa che non torna. Costruire uno stadio di proprietà non sembra una volontà coerente con gli intenti di chi ha intenzione o necessità di cedere… Qual è dunque la vera strategia di Zhang?
Il terreno ad Assago (posto al confine del comune di Rozzano) dovrebbe essere abbordabile. Anche un imprenditore in difficoltà come il nostro Steven potrebbe concludere l’acquisto senza grosse difficoltà: il Comune si è già detto disponibilissimo a concedere il via libera per l’edificazione di un impianto sportivo. Il progetto dovrebbe portare non solo a un nuovo stadio ma anche alla progettazione di una cittadella nerazzurra tutt’intorno, con negozi, uffici e campi satellite.
Ciò che è ormai appare scontato è che l’Inter sta cercando soluzioni alternative al progetto iniziale. Dopo la fine del dialogo con il Milan, bisogna dimostrare di avere una visione. Si era partiti insieme, ma ora ognuno procederà per la propria strada… C’è chi pensa che il progetto interista di uno stadio fuori Milano nasca però solo come gesto formale: una specie di bluff, per dare un segnale al sindaco Sala e per far ripartire la trattativa sul recupero di San Siro. E c’è poi chi sostiene che Steven Zhang stia parlando di un nuovo stadio solo per non mostrarsi debole di fronte al mercato e ai vari creditori.
Le vere intenzioni di Zhang sullo stadio fuori Milano
Per Zhang e Suning, almeno dal punto di vista commerciale, lo stadio di proprietà potrebbe essere comunque un buon affare. La politica cinese, di fronte a una simile prospettiva di investimento, potrebbe infatti ritirare o addolcire quei limiti che fino a oggi hanno messo il freno al potenziale imprenditoriale dei nuovi titolari della squadra. E c’è poi la possibilità di un investimento finalizzato alla vendita. Dare almeno il via al progetto potrebbe concedere a Zhang più forza di contrattazione in ottica della cessione del club. Ecco dunque in che modo stadio nuovo e cessione possono convivere in uno stesso disegno strategico.
La richiesta di Zhang è di 1,2 miliardi di euro. Si è parlato di interesse da parte di un paio di fondi statunitensi, ma non c’è niente di sicuro. In Cina puntano sulla ricerca di soci di minoranza. Negli USA sono invece convinti che Zhang voglia cedere la maggioranza del club mantenendo però la presidenza.
Zhang si era impegnato su un fronte comune con il Milan, ma il dialogo con Cardinale si è interrotto quasi subito. Il proprietario dei rossoneri ha esplicitamente abbandonato il progetto di condividere il nuovo San Siro con l’Inter, mettendo i nerazzurri all’angolo.
Per Steven Zhang lo smacco è stato forte. Proprio il cinese aveva infatti insistito sulla necessità di lavorare subito per dar forma a un impianto moderno. E il dietrofront del Milan lo ha deluso anche sul piano personale.
Il progetto del nuovo stadio allontana la vendita?
Sia che Zhang resti per altri anni all’Inter, sia che si concretizzi il mandato dato a Goldman Sachs e Raine per la vendita, il progetto di costruzione di un nuovo stadio interista dovrebbe andare avanti.
Il presidente nerazzurro è preoccupato. Sarà presto impegnato in tribunale a Milano per rispondere al mancato pagamento di oltre 300 milioni nei confronti della China Construction Bank. La prima udienza sul caso, prevista per oggi, è slittata a fine aprile. La banca asiatica ha intentato causa contro Zhang a Milano per chiedere l’annullamento della delibera con cui l’Inter ha dato il via libera a non versare lo stipendio allo stesso Zhang.
Poi arriveranno i processi anche a Hong Kong e negli Stati Uniti. In Italia la CCBA cercherà di soddisfare la sentenza di Hong Kong contro Zhang, prendendo di mira i suoi beni a Milano. Tali fondi andranno quindi identificati e poi riscattati. Dove? Per esempio tra i soldi che l’Inter gli deve come stipendio e tra le quote possedute dello stesso club meneghino.