Steven Zhang è sotto pressione: a maggio dell’anno prossimo dovrà restituire il prestito a Oaktree e intanto deve affrontare vari processi per sfuggire ai creditori. L’ultima sua speranza per tenersi a galla è un nuovo ricco sponsor: il presidente vuole 30 milioni dall’accordo
Il club meneghino è alla ricerca di un nuovo main sponsor. Ma non è possibile scegliere a cuor leggero. Bisogna trovare qualcuno che paghi molti e, soprattutto, che offra garanzie di stabilità. Dopo l’esperienza fallimentare con l’attuale sponsor DigitalBits, l’Inter non vuole più rischiare di andare in perdita.
Si punta così a un accordo da 30 milioni all’anno. Tra le opzioni ventilate, al momento la più forte sembra quella che rimanda alla compagnia aerea turca Turkish Airlines. Il gruppo anatolico sarebbe pronto a mettere sul piatto 25 milioni a stagione, ma l’Inter si guarda ancora intorno, per ottenere di più. Ci sono offerte anche da altre aziende americane e saudite.
Al momento, la valutazione negativa del bond da 415 milioni di euro, lanciato nel gennaio 2022, da parte di Standard and Poor’s Global Rating è il male dell’Inter più grave. Zhang è in evidente affanno. Guarda con terrore all’avvicinarsi del maggio 2024, quando dovrà pagare 350 milioni, interessi compresi, a Oaktree. Quest’anno si è navigato a vista, ma ha pesato molto la vicenda DigitalBits. E ora si paventa il rischio del declassamento per il rating bond dell’Inter, anche se Standard and Poor’s ha migliorato la valutazione sulla liquidità…
L’avventura con DigitalBits è stata sintomatica: l’Inter, in pratica, si è fatta fregare da un’azienda venuta fuori dal nulla, che ha promesso milioni su milioni, versandone alla fine solo una piccolissima percentuale. Come sappiamo, alla fine di febbraio sono stati resi pubblici i documenti della trimestrale al 31 dicembre 2022 di Inter Media and Communication. E lì è stato confermato come DigitalBits non abbia versato nessuna delle rate previste al momento dell’accordo. Risultato? Un buco nel bilancio del club nerazzurro di oltre 25 milioni di euro.
Ecco perché la ricerca di un nuovo partner commerciale che faccia da sponsor alla squadra è così importante. I dirigenti interisti stanno lavorando da tempo, ciononostante hanno deciso di lasciare fino a giugno la scritta DigitalBits sulle maglie. Un po’ per tutelarsi in sede legale e un po’ per questioni di marketing, legate alle maglie già vendute. L’obiettivo ufficiale dettato da Zhang, comunque, è quello trovare uno sponsor che possa garantire 30 milioni di euro a stagione. Una cifra molto alta per le squadre italiane.
Steven Zhang sta discutendo principalmente con imprenditori di area medio-orientale. E al momento, il nome più caldo sembra essere quello della compagnia aerea Turkish Airlines. Fra le altre opzioni, da noi già citate molte volte, ci sono anche Binance, Hisense e LeoVegas.
Nel frattempo, il caro Steven Zhang, si prepara alle battaglie legali contro i suoi creditori. Il Tribunale di Milano ha rinviato a fine aprile l’udienza per la causa che China Construction Bank Asia ha intentato contro Zhang per la restituzione di un debito da oltre 300 milioni. In America, il processo dovrebbe partire a maggio.
L’industria aeronautica globale non se l’è passata benissimo negli ultimi anni. Quasi tutte le compagnie hanno sofferto il periodo della pandemia, le tensioni geopolitiche e l’inflazione. Una però ha chiuso il 2022 con un utile netto di 2,7 miliardi di dollari. Si tratta della Turkish Airlines, una delle pochissime compagnie a distinguendosi dalla concorrenza e a crescere sul mercato.
I punti di forza della compagnia di bandiera turca l’agilità operativa, l’ampia rete di voli e una forza lavoro altamente qualificata. Insomma, l’azienda è riuscita a completare il sesto trimestre consecutivo con un utile netto nonostante il difficile contesto operativo dovuto alla Guerra, alla crisi finanziaria e alla post-pandemia. L’azienda è ricchissima. E come sponsor lavorerebbe bene.
Il club nerazzurro punta a un accordo da 30 milioni l’anno. Ma oggi Turkish Airlines ha offerto “solo” 25. Si continuerà a trattare, magari per aggiungere bonus e premi con cui portare l’accordo a crescere. Si pensa anche che la compagnia aerea potrebbe mettere a disposizione della squadra un velivolo da utilizzare per le trasferte. Non sarebbe male!
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