La trasferta sul campo del Porto sarà decisiva per la panchina nerazzurra. L’eventuale eliminazione agli ottavi, infatti, potrebbe portare all’esonero di Simone Inzaghi
Un possibile esonero di Inzaghi è nell’aria da giorni, e potrebbe trasformarsi in una scelta obbligata in caso di flop in Champions. Dopo la sconfitta di ieri sera contro lo Spezia la dirigenza nerazzurra ha fatto scattare un vero e proprio ultimatum.
La conferma del tecnico piacentino sulla panchina nerazzurra dopo le otto sconfitte in campionato ci sarà a una sola condizione. Sarà importante superare il turno in Champions, in modo da portare un po’ di soldi nelle casse interiste. E poi bisognerà centrare il piazzamento fra le prime quattro in campionato.
L’anticipo di Serie A contro lo Spezia ha minato le poche certezze nerazzurre. E martedì l’Inter si giocherà l’accesso ai quarti di finale di Champions League nella complicatissima trasferta di Oporto. In ogni caso, qualcosa si è rotto. Solo una straordinaria vittoria, un’impresa, potrebbe far risollevare le scarse speranze di vedere ancora Inzaghi alla guida tecnica dell’Inter.
La Champions diventa in pratica l’obiettivo primario per la squadra nerazzurra dopo il flop in campionato e l’addio precoce allo Scudetto. Martedì, in Portogallo, Inzaghi si giocherà il futuro. Ormai il tecnico nerazzurro ha i giorni contati. Ha fallito in campionato ma resta in corsa per due trofei, con la Coppa Italia oltre al difficile sogno Champions League. E a Oporto si vedrà come Inzaghi saprà recuperare un’Inter allo sbando.
La partita sarà in trasferta, dove la squadra ha finora mostrato i limiti più evidenti. La dirigenza ha mal digerito la sconfitta contro lo Spezia e non ha più troppa fiducia nel tecnico. Anche la squadra sembra demotivata e poco vogliosa di far bene. L’esonero dell’ex Lazio non è ancora arrivato semplicemente perché l’Inter non ha fondi per sostituire il tecnico e perché si spera ancora in un colpo di coda nelle coppe.
L’eventuale eliminazione dalla Champions costringerebbe però la società a dare un messaggio forte all’ambiente e alla squadra. Il Porto, con tutto il rispetto, non è il Real Madrid; come avversario può essere giudicato ostico ma non impossibile da battere.
Ecco perché non passare ai quarti segnerebbe il punto di non ritorno per il futuro di Inzaghi. L’allenatore ha messo in pericolo anche il secondo in Serie A. Ora gli si chiede una qualificazione in Champions e l’arrivo nella Top-8 nella coppa stessa.
Ieri notte Simone Inzaghi ha espresso tutta la sua delusione dopo la sconfitta dell’Inter sul campo dello Spezia. Ha dichiarato di volersi prendere tutte le responsabilità, e ha poi promesso che la squadra reagirà in Champions.
Sono ventiquattro le reti subite in tredici partite fuori da San Siro: solo Cremonese e Salernitana hanno fatto peggio fuori casa. Numeri da esonero. “C’è grande delusione, una sconfitta così fa molto male, perché è arrivata con modalità diversa dalle altre: abbiamo messo in campo tutto, probabilmente ci voleva più cattiveria nel cercare il goal”, ha spiegato il mister piacentino.
“Per quanto riguarda la sconfitta, mi prendo le responsabilità“, ha detto ancora Inzaghi. “I ragazzi hanno messo tutto quello che avevano in campo, dovevamo essere più cinici: è questo il calcio. Ho visto grande sconforto, questa notte non si dormirà, sarà una brutta notte, ma dobbiamo guardare avanti. È una sconfitta che fa molto male”. Per le gare in trasferta c’è un trend negativo che Inzaghi non sa spiegarsi: “L’anno scorso abbiamo fatto un percorso diverso, questa sera serviva più cattiveria e convinzione”.
Inzaghi ha anche chiarito che non esiste una gerarchia sui rigoristi. “Lukaku e Lautaro sono i due rigoristi, quest’anno non era mai successo di averli in campo insieme perché Lukaku è stato fuori tanto. Dragowski è stato bravissimo. I rigoristi restano loro due, di volta in volta sceglieremo, sono bravi tutti e due”.
“I risultati lontano da San Siro non ci fanno felici. Lo scorso anno facevamo altri punteggi, stasera c’è grandissima delusione, ma i ragazzi hanno dato tutto. Chiaramente però dobbiamo andare avanti, è normale che ci sia grandissima delusione. Ma da domani dobbiamo ripartire nel migliore dei modi perché c’è la Champions“.
Cosa succederà a Oporto? “Abbiamo fatto grandi trasferte”, ha detto Inzaghi, “ad esempio Barcellona. Sappiamo che a Oporto dovremo fare una grande partita per portare a casa i quarti di finale”. La dirigenza ha però chiaro che un’altra sconfitta non potrà essere perdonata.
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