Steven Zhang ci spera un po’: partecipare all’atto finale della Champions potrebbe portare nelle casse del club 97,24 milioni di euro come premi dalla UEFA. Per una società in crisi economica come l’Inter sarebbe davvero manna dal cielo
E ai 97 milioni andrebbero poi aggiunti tutti gli incassi da botteghino dai quarti in avanti. Insomma, andare avanti nella competizione potrebbe risolvere un paio di problemi urgenti del club e del suo presidente. Calcio e Finanza ha analizzato la situazione, calcolando quali potrebbero essere gli introiti per le squadre ancora in gioco in Champions.
Durante il sorteggio a Nyon, Javier Zanetti si è lasciato andare a un breve, quasi impercettibile sorriso. All’Inter è capitato il Benfica. E ciò significa che, sulla carta, il sorteggio di venerdì 17 marzo è stato abbastanza fortunato per l’Inter. La squadra di Simone Inzaghi avrebbe potuto affrontare ai quarti di finale il City, il Real, il Bayern Monaco o il Napoli. Le tre più abbordabili parevano Milan, Chelsea e Benfica. Ed è arrivato proprio il club portoghese.
Vietato sottovalutare i Las Águias. L’avversario è ostico, gioca un ottimo calcio, ma onestamente è il più abbordabile del mazzo. Ed è forse per questo motivo che in casa nerazzurra si può sognare con un po’ più di disinvoltura. Zhang punta a un approdo alle semifinali. Per il prestigio sportivo, certo, ma anche per i soldi. Con questo traguardo i ricavi potrebbero salire. Finora l’Inter ha incassato grazie alla Champions una sessantina di milioni. Iscrivendosi alle semifinali ne metterebbe in cassa una decina in più, come minimo.
Zhang sogna i 97 milioni con cui risollevare le sorti del club: tutto passa dalla Champions
Calcio e Finanza ci rivela le cifre esatte: il passaggio del turno garantirebbe 12,5 milioni di euro per ogni club “oltre a una cifra base maggiore per quanto concerne la seconda quota del market pool”. Raggiungere le semifinali porterebbe dunque ai nerazzurri 81,74 milioni di euro. Un eventuale approdo a Istanbul, infine, potrebbe valere altri 15,5 milioni di euro. E alzare la coppa? Con il trionfo si guadagnerebbero 4,5 milioni di euro.
Fra Zhang e il sogno di incassare 97 milioni ci sono però il Benfica e una tra Napoli e Milan. Non sarà facile. Ma non è nemmeno così impossibile o improbabile pensarsi in finale. L’unica perplessità riguarda il calendario. I nerazzurri saranno infatti chiamati a un vero e proprio tour de force. Il Napoli e il Milan sono infatti fuori dalla Coppa Italia. L’Inter, invece, qualora ci sia un anticipo al 7 aprile, così come richiesto, di un turno di Seria A, dovrà affrontare il 4 aprile la Juve a Torino per la semifinale di Coppa Italia, poi il 7 dovrebbe giocare a Salerno e l’11 a Lisbona. Tre trasferte concentrate in pochissimi giorni. Ma giocare in Champions significa impegnarsi, spremersi fino in fondo. I giocatori ne sono coscienti.
L’Inter arriva ai quarti dodici anni dopo l’ultima volta. Eliminato il Porto negli ottavi, la formazione di Simone Inzaghi torna tra le migliori otto d’Europa. Forse in pochi credono che sarà possibile riportare in bacheca il massimo trofeo continentale. Ma visto che si è in ballo, si balla. Più che altro si punta ad andare il più avanti possibile per guadagnare. L’obiettivo di Zhang, come annunciato, è di rosicchiare il massimo dai 97 milioni in palio.
Attenti al Benfica e all’ex Joao Mario
Nel 2010/2011, un anno dopo il Triplete, l’Inter arrivò ai quarti, e fu eliminata dallo Schalke 04 con una doppia sconfitta tra andata e ritorno. Prima ci fu il 5-2 subito a San Siro, con Benitez in panchina. Poi arrivò il 2-1 in Germania, con la squadra guidata da Leonardo. L’Inter sottovalutò molto l’avversario, giudicandolo non temibile.
Andò a finire male. Lo stesso non deve succedere quest’anno. Il Benfica va rispettato, perché è forte. La formazione di Roger Schmidt, nella fase a gironi, ha eliminato la Juventus e buttato al secondo posto il PSG. Il squadra c’è Otamendi, campione del Mondo (che però non giocherà l’andata), c’è ovviamente Joao Mario e c’è il giovane Gonçalo Ramos. Occhio poi al portiere Odysseas Vlachodimos. Il greco, quest’anno, ha subito appena ventisette goal. Le clean sheet sono invece ventisette.
In difesa, la stella è il giovanissimo Silva. Un classe 2003, che Schmidt ha plasmato come centrale complementare per Otamendi. E poi c’è il nostro caro Joao Mario, che quest’anno sta spaccando. Sono ventuno, goal in stagione. E sei reti sono arrivate proprio in Champions League. Thohir spese 40 milioni per acquistarlo. E tutti lo maledissero. Ora il portoghese sta facendo capiva che forse quella valutazione non era così assurda.