Lo United potrebbe presto buttarsi subito su Lautaro: l’idea non è campata in aria e i Red Devils studiano un piano sotto forma di offerta irrinunciabile
Paul Scholes, ex centrocampista e bandiera del Manchester United, ha dichiarato pochi giorni fa che ten Hag dovrebbe puntare tutto su Lautaro. Intervistato da BT Sport, ha fatto capire che il club, a suo giudizio, farebbe male a spendere più di 100 milioni per Osimhen. Dal suo punto di vista l’attaccante dell’Inter Lautaro Martinez si adatterebbe assai meglio di Osimhen al gioco di Erik ten Hag.
“Credo che il nigeriano sia un grande giocatore“, ha detto Scholes, “ma si adatterebbe meglio al Chelsea. Mentre Lautaro sarebbe ideale per il calcio di ten Hag nel Manchester United. Credo sia un centravanti fortissimo e con evidenti margini di crescita”.
Lo United è vicinissimo a cambiare proprietà. E già si parla di un mercato faraonico da inaugurare a giugno. I Red Devils, in pratica, cercano rinforzi di qualità un po’ in tutti i reparti. Per attacco, in Inghilterra, si fa sempre più spesso il nome di Lautaro Martinez. E qualcuno ha anche anticipato quale potrebbe essere la strategia di avvicinamento da parte del club inglese.
Il Manchester United potrebbe tentare l’Inter offrendo soldi, 50-60 milioni più un esubero. Dal punto di vista inglese, l’offerta irrinunciabile per portar via Lautaro dall’Inter potrebbe concretizzarsi offrendo come contropartita Anthony Jordan Martial, un nome che è sempre piaciuto a Marotta. Sin dai tempi della Juve, intatti, l’attuale ad nerazzurro ha seguito con interesse le prestazioni del ventisettenne francese.
Il Manchester United ha intenzione in ogni caso di disfarsi di Anthony Martial già questa estate. Il francese ha collezionato 83 goal in 283 presenze, ha classe e tecnica, ma da tempo non rientra più nei piani di ten Hag che lo considera incostante e poco disciplinato. I Red Devils lo valutano 25 milioni di sterline. Far entrare Lautaro in squadra al suo posto sarebbe considerato dalla dirigenza e dalla staff tecnico un enorme upgrade. L’alternativa, per ora, è Moussa Dembele, attaccante del Lione che si vincolerà a luglio.
Ma Martial, pur piacendo all’Inter, ha un ingaggio troppo alto. Inoltre i nerazzurri non vogliono vendere Lautaro. O meglio, preferirebbero solo cash. Potrebbero dunque ammorbidirsi solo di fronte a un’offerta da 55-90 milioni tutti in contanti. Dopotutto il Toro è il leader della squadra: non può essere lasciato andare a cuor leggero. Il francese potrebbe però arrivare a Milano anche altrimenti… Lo United proverà a venderlo, discutendo soprattutto con l’Aston Villa e il Borussia Monchengladbach. Ma se l’operazione dovesse fallire, lo girerebbero in prestito. E a quel punto l’Inter potrebbe alzare la manina e prepararsi anche a un esborso fuori budget per l’ingaggio.
Sembrava che già quest’inverno Martial potesse partire in prestito: lo voleva il Siviglia. Ma alla fine proprio Martial ha deciso di rimanere a Manchester, convinto di poter riconquistare la titolarità. L’esperienza è stata finora deludente e il rapporto con l’allenatore olandese sembra essersi irrimediabilmente compromesso.
Intanto il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti continua a spendere parole di grande stima per l’attaccante argentino, ormai promosso a vero leader della squadra nerazzurra. “Quando compri un giovane non ti aspetti risultati immediati, questa era la visione che avevamo con Lauti“, ha spiegato Zanetti in un’intervista. “Oggi è un punto di riferimento importante, è cresciuto moltissimo ed è maturato. Il senso di appartenenza di Lautaro all’Inter si fa sentire. Si vede che è felice“.
Per Zanetti, il Toro è il vero campione dell’Inter. E si spera che il club possa trovare altri giocatori come lui: giovani da far crescere tecnicamente, per trovarseli poi come titolari del futuro. Il nome caldo di questi giorni, ovviamente, è quello di Retegui. L’Inter lo osserva da tempo. E pare che il ragazzo abbia convinto tutti gli scout interisti. Per Baccin, l’italo-argentino è il nuovo Lautaro Martinez.
L’idea quindi è proprio quella di fargli ripercorrere gli stessi step, da comprimario a titolare fisso, che hanno caratterizzato la carriera del Toro. Volendo si può fare. Ma il goal in nazionale del ragazzo contro l’Inghilterra complica un po’ le cose: il suo prezzo è già salito.
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