Simone Inzaghi potrebbe essere esonerato prima della fine della stagione: al suo posto s’invoca anche un grande ex come Cambiasso
Non è una novità: il nome di Cambiasso aleggia da sempre sull’Inter. Pur non essendo ancora un allenatore, l’argentino è uno dei profili che i tifosi interisti sceglierebbero quasi a scatola chiusa come traghettatore, in caso di esonero anticipato di Inzaghi.
L’ex campione del Triplete sembra avere la panchina dell’Inter scritta nel destino. Ovviamente continua a strizzare l’occhio a una simile prospettiva, eppure di recente ha affermato che direbbe no al ruolo di traghettatore. In più occasione Cambiasso è stato però critico con il tecnico piacentino, giudicandone alcune scelte tattiche e gestionali con estrema severità. Ciononostante pensa che Inzaghi debba essere lasciato tranquillo fino al termine della stagione: in questi due mesi si giocherà tutto.
Ma siamo davvero sicuro che Inzaghi voglia tenersi stretta la panchina nerazzurra anche per la prossima stagione? Di certo non vuol perdere e fare brutte figure. Ma sembra abbastanza chiaro che il suo rapporto con la dirigenza, negli ultimi mesi, lo abbia deluso. Si aspettava maggiore protezione, Inzaghi. Più collaborazione. E in varie interviste ha puntato il dito, pur senza facendo nomi, contro chi lo critica a priori e cerca di destabilizzarne la leadership. Tuttavia, i dati dicono che l’allenatore non ha portato grandi risultati. Sono già nove le sconfitte nerazzurre in campionate. Troppe, e non solo per chi puntato forse con troppo ottimismo alla seconda stella.
Il 31 marzo, il quarantaduenne Cambiasso era al Forum Marco Biagi di Modena per partecipare a una serata di beneficenza organizzata da un club interista. Tra gli ospiti d’onore, oltre a Esteban Cambiasso, c’erano anche Evaristo Beccalossi e Paolo Viganò, addetto stampa Inter nell’anno del Triplete.
Ovviamente si è parlato della stagione attuale nerazzurra e delle prospettive future di Cambiasso come allenatore. “Mai alla Juventus e mai al Milan“, ha dichiarato l’ex centrocampista dell’Inter. Tale frase è venuta fuori come risposta a una domanda levata da parte del pubblico: “Alleneresti mai una rivale dell’Inter?” Cambiasso ha sorriso e ha argomentato. “Finora ho sempre parlato di senso di appartenenza e mi chiedete se vado alla Juventus o al Milan? No“.
L’argentino ha anche parlato del suo credo calcistico: “Credo che tutto debba essere organizzato. La casualità nel calcio non c’è. Si dice è culo… ma hanno culo sempre gli stessi? No, ci sono quelli che segnano e quelli che sbagliano nei momenti decisivi”.
Beccalossi è intervenuto dicendo il Cuchu non vede l’ora di allenare. Ma, a quanto pare, Cambiasso aspetta il progetto tecnico giusto. Non è pronto a lanciarsi nel mondo del calcio come coach a qualsiasi condizione. Viganò ha ricordato che a Coverciano Cambiasso è risultato come il più brillante fra i nuovi allenatori. E così qualcuno dal pubblico gli ha chiesto se accetterebbe di subentrare in corsa a Inzaghi. “Io traghettatore?“, ha replicato il protagonista della serata. “Mai“.
Giusto un mesetto fa, José Mourinho ha voluto dichiarare in tv di credere molto in Cambiasso come allenatore. In realtà in ‘Cuchu’ ha già avuto una breve parentesi come coach: è stato vice tecnico della Colombia da maggio a settembre 2018. Anche Moratti, non molto tempo dopo le dichiarazioni di Mourinho, ha fatto sapere di aspettarsi presto Cambiasso su una panchina importante, magari proprio quella dell’Inter, al posto di Inzaghi.
Tornando a Mourinho, durante un collegamento con SkySport, a fine gara, il portoghese ha voluto sbilanciarsi per elogiare il suo ex giocatore: “Il Cuchu è in studio? Lui è un grande commentatore, capisce bene il gioco, come già faceva in campo ed è perfetto per questo ruolo. Ma un giorno mi aspetto diventi un mio collega, ha le potenzialità per fare l’allenatore. Diventerà un numero uno“.
Eccola, una chiara investitura. E, di fatti, l’argentino si è un po’ emozionato alle parole del suo vecchio allenatore. Qualche giorno fa pareva che Cambiasso fosse vicino alla sua prima esperienza da primo allenatore. L’ex centrocampista veniva dato a un passo dall’Argentina Under 20. Ma l’accordo non è arrivato.
Per il ruolo di eventuale traghettatore il nome è soltanto uno, quello di Chivu.
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