La squadra non segue più Inzaghi da tempo, Marotta potrebbe essere costretto al cambio in corsa. Il sostituto del piacentino sarebbe l’attuale tecnico della Primavera
Inzaghi via a giugno, ormai ci sono pochi dubbi a meno di un exploit in Champions. Finale almeno. Ma esiste anche la possibilità di un suo esonero imminente, nel caso l’Inter non riuscisse a uscire dalla crisi nelle prossime due-tre partite. Già quella di domani in Coppa Italia, contro la Juventus, sarà in tal senso un importante banco di prova, un crocevia per il suo presente più che per il suo futuro, che appare appunto segnato. La squadra, o comunque buona parte di essa non lo ‘segue’ più da tempo e questo, se lo sappiamo noi, lo sa bene anche la società. Marotta non è uno che ama cambiare allenatori in corsa, lo ha fatto solo a Venezia con Spalletti, ma per salvare il salvabile – ovvero la qualificazione alla prossima Champions messa in forte discussione – potrebbe essere costretto.
Dieci sconfitte in ventotto giornate, se Inzaghi è ancora l’allenatore dell’Inter è soprattutto per una questione economica: con il rinnovo fino al 2024 firmato nel giugno di un anno fa, lo stipendio del piacentino è salito a circa 5,5 milioni di euro netti bonus esclusi. Non centrare l’accesso alla Champions del prossimo anno, però, vorrebbe dire buttare al vento molti più soldi di un licenziamento a due mesi scarsi dalla conclusione dell’annata. Come ruolo di traghettatore il nome può essere uno solo, quello di Cristian Chivu. Classe 1980, il rumeno ha giocato in nerazzurro per sette anni vincendo praticamente tutto. Fu tra i protagonisti dello storico e indimenticato Triplete. A marzo del 2014 rescisse il contratto con l’Inter appendendo le scarpe al chiodo.
Alla scoperta di Chivu
In nerazzurro tornò nel 2018, nelle vesti di allenatore/istruttore. Assunse la guida dell’Under 18, poi dell’Under 19 e infine, dal 2021, quella della Primavera. Al primo anno subito vittoria del campionato, con una squadra molto forte in cui spiccava Casadei, venduto al Chelsea per 15 milioni di euro. In questa stagione sta invece faticando molto, anche perché la rosa ha subito un profondo restyling e ridimensionamento. In Youth League ha faticato a superare il girone uscendo al turno intermedio contro il Rukh Lviv; in campionato ha risalito la china, mesi fa era in zona retrocessione, ma l’obiettivo playoff è distante nove punti.
Che allenatore è Chivu? Chi lo conosce piuttosto bene ci parla di una tecnico con personalità – l’aveva pure da calciatore – che fin qui ha dimostrato di essere ‘legato’ a un paio di moduli: il 4-3-3 e il 3-5-2, tanto caro a Inzaghi e al suo predecessore Conte. È un allenatore acerbo, specie tatticamente, ma non avrebbe paura a stravolgere l’Inter, a far fuori chi non è utile alla causa. Big inclusi. E, forse, a puntare su qualche giovane, vedi Bellanova e Asllani. Piccola curiosità: fu anche lui a consigliare l’acquisto dall’Empoli dell’italo-albanese… L’obiettivo di Chivu è senz’altro quello di allenare una prima squadra. E al più presto, magari a partire del prossimo anno considerato che il suo contratto scade a giugno. Sul tavolo ha già qualche offerta, anche dalla Serie B.