Il presidente dell’Inter potrebbe accogliere l’offerta a metà prezzo lanciata dagli USA per la cessione delle quote societarie, ecco la rivelazione del diretto rivale
Le ultime settimane sono state turbolente sotto il profilo delle prestazioni e i conseguenti risultati maturati sul campo, per un’Inter che è apparsa incerta ed impaurita. Qualcosa nel meccanismo Inzaghi si è inceppato e va ritrovata subito sana lubrificazione per consentire alla squadra di funzionare al meglio soprattutto contro il Benfica negli imminenti incontri dei quarti di finale di Champions League.
Intanto continuano a correre veloci in parallelo le notizie legate alle possibilità di cessione delle quote societarie dell’Inter da parte del presidente Steven Zhang in rappresentanza del gruppo Suning a una cordata statunitense, prima che araba. Ad essere attivamente impegnata in questa ricerca attiva è l’istituto bancario Goldman Sachs. Come alternativa al socio di maggioranza, però, Zhang non intende abbandonare neppure la pista dell’annessione di un socio di minoranza che possa aiutarlo a sostenere l’ingente debito nei confronti di Oaktree che – in caso di mancato raggiungimento del rimborso oltre i termini pattuiti del 2024 – potrebbe avere tra le mani l’intero pacchetto societario dell’Inter. Una circostanza da evitare, questa, soprattutto perché lo stesso presidente ha più volte ribadito di voler restare parte integrante del progetto. Il prezzo di vendita, in ogni caso, sarebbe fissato a circa 1,2 miliardi di euro che corrispondono alla metà del prezzo che sarebbe stato offerto alla diretta rivale la scorsa estate, stando alle dichiarazioni del relativo presidente.
L’Inter non come il Napoli: De Laurentiis geloso e carismatico
È il caso del Napoli e di Aurelio De Laurentiis, grande rivelazione di questo campionato di Serie A. Il noto imprenditore avrebbe infatti dichiarato in una recente intervista per ‘Il Mattino’ che in realtà non ha a cuore l’idea di sapere quanto valga la sua società perché non ha alcuna intenzione di procedere alla vendita. Del resto, si potrebbe aggiungere, non ce ne sarebbe neppure bisogno perché il progetto partenopeo ha solide basi. Anche economiche, in netta crescita.
“Cosa potrei mai pensare di fare subito dopo? Comprarmi un club di Premier League? Io sono di origini napoletane, sto bene qui e non voglio che mi diano fastidio con questo genere di proposte. L’anno scorso avevo ricevuto l’offera da 2,5 miliardi da un fondo arabo ma ho prontamente rifiutato. E rispondo lo stesso anche a coloro che hanno voglia di rifarmi lo stadio. No grazie, lo stadio me lo rifaccio da solo. Sperando che il Comune e le istituzioni possano cedermi il diritto a un euro come logico che sia e che la Corte dei Conti con la Sovrintendenza non mettano i bastoni fra le ruote come fanno di solito in questo Paese“, ha poi concluso De Laurentiis.